Italiani: più digitalizzati, ma la sicurezza?

Meno di un terzo ha installato un software di sicurezza informatica sui propri device o sulla propria rete domestica, sebbene dall’inizio della pandemia oltre la metà abbia acquistato un nuovo ispositivo tecnologico

Maggiore utilizzo di internet e dei device tecnologici, nuovi piani dati, smart working: durante la pandemia gli italiani hanno scoperto più che mai l’utilità del mondo digitale per mantenersi connessi al resto del mondo. Quello che, a quanto pare hanno dimenticato, è fare attenzione alla sicurezza. Lo mette in luce una ricerca condotta da Avira non solo in Italia, ma anche in Francia, Spagna e Usa. Guardando il report si scopre che nel corso dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 gli italiani hanno utilizzato il Pc (78%) e i dispositivi mobili (75%) più frequentemente sia per comunicare con gli altri che per il lavoro. Un aumento significativo è in particolare riscontrabile nelle persone con più di 55 anni, dove oltre l’84% di coloro che avevano affermato che la pandemia aveva cambiato il loro modo di interagire con il Pc, ha dichiarato di farne un uso più intensivo. In aggiunta, oltre la metà (53%) degli intervistati ha acquistato un nuovo computer o un dispositivo personale durante il lockdown, mentre il 42% ha ottimizzato il proprio router e il 25% ha cambiato il proprio piano Internet.

Purtroppo però meno di un terzo (31%) di coloro che hanno adeguato i propri strumenti tecnologici dall’inizio della pandemia ha incrementato la sicurezza digitale dei propri dispositivi o della rete domestica, nonostante la stragrande maggioranza (73%) di essi utilizzi i dispositivi personali per lavoro. E se quasi la metà degli intervistati (45%) ha ammesso di essere molto o abbastanza preoccupato per i rischi legati alla sicurezza informatica durante il lavoro da casa, ben il 61% dei datori di lavoro non ha fornito ai suoi impiegati strumenti per proteggere la loro attività, nonostante l’elevato rischio di condivisione delle informazioni riservate e di violazione dei dati. In ultimo, nonostante più della metà degli italiani (55%) usi una Smart Tv e il 29% sia in possesso di uno smart speaker, gli utenti in Italia non sono consapevoli dei rischi di sicurezza associati all’Internet delle cose e il 40% ha ammesso di non proteggere i dispositivi della propria smart home.

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