Alibaba compie 20 anni e si apre all’Italia

La più importante piattaforma di ecommerce in Cina vuole raggiungere i due miliardi di clienti, puntando su vino, latte, olio e caffè

Sono passati esattamente 20 anni da quando Jack Ma, con altri 18 compagni di avventura, ha creato quella che sarebbe diventata la più importante piattaforma di ecommerce in Cina: Alibaba. Un gigante che nel Singles day 2018, la giornata di shopping che la società organizza ogni 11 novembre, ha raggiunto i 30,8 miliardi di dollari di incassi, quasi il quadruplo rispetto alla prima edizione del 2009, e più di quanto guadagnato da Amazon per il suo Black Friday. Negli anni, il business di Alibaba si è allargato, e all’e-commerce si sono aggiunti i supermercati Freshippo (ex Hema), Youku sul fronte video, la piattaforma di pagamenti digitali Alipay, i servizi cloud e marketing, il sistema di logistica Cainiao, la partecipata Dixi Chuxing nei trasporti in auto, Weibo per il microblogging. Una crescita inarrestabile e destinata a continuare. Jack Ma, che a settembre lascerà la presidenza all’attuale amministratore delegato, Daniel Zhang, ha già stabilito, infatti, il futuro traguardo: entro il 2036 Alibaba dovrà raggiungere i due miliardi di clienti al mondo, uno in Cina (a dicembre erano già 636 milioni) e uno nel resto del mondo. In che modo? Puntando sull’alimentare e, in particolare, su quattro prodotti: vino, latte, olio e caffè.

Anche design e mercato all’ingrosso nel mirino di Alibaba

L’apertura di Alibaba all’alimentare, ovviamente, interessa molto all’Italia. Per il nostro Paese si tratterebbe di una grande opportunità e lasciarsela scappare sarebbe un peccato. Dopotutto, non sarebbe così difficile coglierla. A patto di essere elastici. Secondo Cipriani Foresio, direttore generale di Alibaba in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, occorre “creare un marchio italiano, senza pretendere che il consumatore riconosca le regioni, svecchiare la catena di vendita e trovare soluzioni per attirare un consumatore giovane, per esempio una bottiglia colorata” .Oltre che sul food, Alibaba vuole puntare sul design, altro settore simbolo del made in Italy, ma più complesso da esportare per la gestione logistica e il montaggio, e sul mercato all’ingrosso.

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