Venture capital: meno investimenti esteri, ma il mercato italiano regge

I dati del rapporto ‘Venture capital monitor’ dimostrano che il 2023 è stata un'annata difficile, ma al contempo sottolineano i segnali positivi per le prospettive future

venture capitalSesame/iStockPhoto

Ottocento milioni di euro in meno per il venture capital in Italia. Nel corso del 2023 gli investimenti nel nostro Paese si sono fermati a 1,1 miliardi di euro a fronte degli 1,9 miliardi dell’anno precedente. Un calo dovuto soprattutto al rallentamento del venture capital estero, mentre il mercato interno resiste, dando segnali positivi con 302 round di finanziamenti a fronte dei 349 del 2022.

Il recente rapporto Venture capital monitor conferma quindi che l’anno appena trascorso è stato duro, ma evidenzia anche segnali positivi, provenienti ad esempio dai buoni risultati del quarto trimestre. Gli investimenti sul fronte interno non arretrano eccessivamente, mentre il numero dei fondi italiani aumenta e si consolida.

“È il segnale che il mercato italiano del venture capital sta consolidando il nuovo livello di sviluppo raggiunto”, spiega Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt). “Nonostante la mancanza di grandi operazioni, il numero elevato di quelle realizzate è il segnale di un terreno fertile su cui continuare a investire per puntare a nuovi campioni dell’innovazione”.

Secondo Anna Gervasoni, prorettrice di Liuc-Università Cattaneo e direttore generale di Aifi, negli ultimi cinque anni “sono stati lanciati oltre 40 fondi domestici che hanno accelerato la crescita dell’innovazione nel Paese”.

Questi investitori nel 2023 hanno contribuito con 717 milioni e 260 operazioni, contro le 319 del 2022, mentre gli investitori internazionali si sono fermati a 368 milioni e 42 round: nel 2022 i milioni erano stati 853, per 30 round.

La Lombardia è ancora la regione in cui si concentra il maggior numero di società oggetto dell’investimento iniziale da parte dei venture capital (46%), seguita da Lazio (13%) e Piemonte (8%).

© Riproduzione riservata