Ue-Cina: si apre la battaglia dei dazi?

Dopo mesi di indagini, la Commissione Europea ha confermato l'esistenza della concorrenza sleale da parte dei produttori di auto elettriche cinesi e ha proposto un aumento dei dazi sui veicoli al 48%

Ue-Cina: si apre la battaglia dei dazi?© iStockPhoto/GettyImages

I dazi imposti dall’Unione Europea sulle automobili cinesi potrebbero raggiungere una quota del 48%. La Commissione Ue, sulla base di nove mesi di indagini, ha confermato l’esistenza di una concorrenza sleale da parte dei produttori di auto elettriche cinesi e ha proposto dazi aggiuntivi fino al 38% che vanno ad aggiungersi all’imposta del 10% già in vigore.

La decisione di appesantire ulteriormente le tasse sulle importazioni dei veicoli ha sollevato accese discussioni nel Vecchio Continente, tra favorevoli e contrari, mentre Pechino ha minacciato ritorsioni.

“Il nostro obiettivo è ripristinare la parità di condizioni e garantire che il mercato europeo rimanga aperto ai produttori di veicoli elettrici provenienti dalla Cina, a condizione che rispettino le regole commerciali concordate a livello mondiale”, ha dichiarato ieri Valdis Dombrovskis, il commissario per il Commercio.

Bruxelles, come si sottolinea in un articolo del Sole 24 Ore, intende applicare dazi differenziati a seconda del produttore: del 17,4% per la società Byd, del 20% per il gruppo Geely e del 38,1% per l’impresa Saic. “Gli altri produttori cinesi di auto elettriche, che hanno collaborato all’inchiesta ma non sono stati inseriti nel campione, saranno soggetti al dazio medio ponderato del 21%”, ha specificato la Commissione.

Intanto il ministero degli Esteri cinese ha fatto sapere che saranno adottate tutte le misure necessarie per “salvaguardare con fermezza” l’industria nazionale dell’auto. L’Europa stessa è divisa: la Francia, con una sostanziale sintonia da parte dell’Italia, da mesi spinge perché l’Ue punti su dazi considerevoli, mentre la Germania preferirebbe evitare tensioni con Pechino.

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