Superbonus, 100 miliardi di detrazioni e 10 miliardi di lavori da finire

A fine 2023 si è scatenata la rincorsa ad aprire cantieri nella speranza di sfruttare le aliquote più alte, poi ridotte con il nuovo anno. Ora però c'è il rischio che nascano contenziosi tra imprese edili e committenti

cantiere superbonusMr_Twister/iStockPhoto

Il Superbonus ha chiuso il 2023 con 100 miliardi di euro di detrazioni maturate ma anche con 10 miliardi di lavori da finire in “zona Cesarini”. I numeri emergono dal report Enea sulle agevolazioni fiscali, pubblicato in questi giorni con dati riferiti a dicembre.

In effetti si è registrata nelle ultime settimane dell’anno una corsa ad accaparrarsi il bonus che dal 2024 viene ridotto al 70% nei condomini ed eliminato nelle fattispecie di villette e abitazioni unifamiliari.

Migliaia di inquilini di palazzi residenziali hanno quindi tentato di approfittare dell’agevolazione prima dell’abbassamento delle aliquote. Così a dicembre c’è stato un vero e proprio boom con investimenti appena inferiori ai 6 miliardi di euro, quasi tutti nei condomini.

Nel dettaglio, il totale delle detrazioni maturate – tra 90% e 110% – raggiunge i 99,7 miliardi di euro. Se 92 miliardi riguardano lavori già conclusi, ne mancano una decina da concretizzare per eguagliare la quota degli investimenti avviati. Si rileva infatti un 15% di cantieri ancora da completare proprio nei condomini, con un’agevolazione limitata al 70%.

In attesa di novità parlamentari sul decreto legge 212/2023 di fine anno da parte della commissione Finanze alla Camera, si temono stop e controversie tra imprese e committenti: i problemi maggiori potrebbero nascere nel caso di sconto in fattura, perché questi ultimi dovranno saldare la parte di cifra lasciata scoperta dall’aggiornamento del bonus.

Insomma, a quel punto bloccare i cantieri risulterebbe conveniente agli occhi di molti, magari al fine di ottenere una rinegoziazione dei contratti. I ritardi colpiscono in maniera trasversale e democratica tutta Italia, da nord a sud.

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