Regali di Natale, 5 milioni di italiani li faranno online

Una recente ricerca commissionata da Netcomm evidenzia una realtà ormai consolidata anche in Italia: l’e-commerce, non un ostacolo ma un’opportunità per negozi e imprese

Sotto i venti della crisi quest’anno lo shopping di Natale è previsto da molti più magro rispetto al recente passato. Tuttavia “la comodità, la velocità e il risparmio garantiti dal commercio elettronico fanno sì che, nonostante tutto, per queste festività il ricorso a Internet come canale di acquisto per i regali di Natale verrà scelto con tutta probabilità dal 37% degli acquirenti online, ovvero quasi 5 milioni di individui, un utente Internet su cinque”. Questo quanto emerge dai dati di una ricerca condotta da Human Highway in collaborazione con Netcomm, che ha analizzato la propensione all’acquisto degli ultimi tre mesi con un focus particolare sugli acquisti natalizi. “Per avere un’idea del mercato di riferimento basti pensare che in Italia gli utenti internet attivi tra i 18 e i 64 anni si aggirano intorno ai 26 milioni – ha aggiunto Giacomo Fusina, Ceo di Human-Highway – Di questi, il 50,9% (13,1 milioni di individui) ha fatto un acquisto online almeno una volta nella vita, il 34,2% (8,8 milioni) ne ha fatto almeno uno negli ultimi tre mesi mentre gli acquirenti detti ‘abituali’ si attestano intorno al 20,2% con 5,2 milioni”.Secondo i dati della ricerca, l’acquirente online dimostra di essere inoltre un tipo particolarmente sicuro (nel 70% dei casi) della propria scelta di acquisto. Ma che tipo di prodotti si comprano maggiormente online? Dall’analisi effettuata sugli acquisti degli ultimi tre mesi, i biglietti di viaggio risultano ancora i più gettonati (16,8%). Seguono capi di abbigliamento (12,4%), libri (9,2%), computer o device Hi Tech (9,1%) e ricariche telefoniche (7,6%); poi accessori, cosmetici, telefonini, musica e dvd, software/Apps, biglietti per cinema/teatro/eventi. Fanalino di coda, infine, le stampe e i giocattoli (1.7%). I negozi online rischiano di decretare la fine del classico store sottocasa? No, ma “in un contesto di crisi globale – spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm – l’e-commerce non è più un’opportunità ma diventa un obbligo. La multicanalità non è più vista dalle imprese come un semplice mezzo per vendere di più mettendo in concorrenza i diversi canali ma come un sistema unitario utile per gestire al meglio la relazione con il cliente, mettendo a sua disposizione il maggior numero possibile di opzioni per accompagnarlo nel suo processo di acquisto, dalla ricerca dell’informazione fino al servizio postvendita”. E aggiunge: “In Italia ci sono tantissimi acquirenti che controllano online la disponibilità di un articolo nei negozi fisici della propria città, prima di comprarlo. Ecco, i commercianti si renderanno presto conto che fare proprio il commercio elettronico nei punti vendita non farà altro che incrementarne i fatturati. I clienti avranno pari opportunità di scelta sul web e poi potranno decidere in base alla convenienza e alla fiducia che ripongono nel marchio o nella persona”.

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