Perché tu mi piaci, lo spot di successo senza il brand

L’idea è di tre giovani pubblicitari milanesi che creano una pubblicità non su commissione. Dopo il no dei direttori marketing, il video spopola sul web grazie a Vimeo e Facebook raggiungendo più di un 1,5 milioni di click. Ora gli addetti ai lavori fanno a gara per accaparrarselo…

Uno spot può avere senso e forza anche senza prodotto e senza marchio. Non è solo un’idea, ma un dato di fatto. La conferma arriva con un video che in dieci giorni ha fatto impazzire la rete toccando quota 1,6 milioni di click. Il progetto è il frutto della mente di tre giovani milanesi che, dopo aver fatto esperienza in alcune delle più importanti realtà del settore, hanno scelto di mettersi in proprio provando a fare qualcosa di diverso: creare uno spot non su commissione, ma di propria iniziativa, proponendolo poi ad aziende potenzialmente interessate alla storia raccontata.

La bocciatura degli ‘esperti’In Perché tu mi piaci (il nome del video) non ci sono modelle bellissime, auto superlusso, immagini curiose e divertenti, ma solo la dichiarazione d’amore di un bambino alla sua Poldina, quella amica che diventerà la sua futura moglie. In un minuto e 20 secondi il bambino diventerà uomo restando, però, sempre fedele alla sua amata, anche nel momento della malattia. Una volta proposto agli addetti i lavori il video viene bocciato, perché mostra quello che la gente non vuole vedere: bambini e vecchi che stanno per morire.

Il successo sul web e i contatti pubblicitariDopo averlo proposto ai direttori marketing, i tre decidono di testarlo sul web. A quel punto il video viene caricato sul portale Vimeo e poi ‘postato’ su Facebook, il social network famoso al mondo. “Da lì si è diffuso a macchia d’olio” spiega sulle pagine del Corriere.it il regista Davide Mardegan, 26 anni e co-fondatore dell’agenzia Cric insieme al coetaneo Clemente De Muro, autore del testo, e al ventottenne Niccolò Dal Corso, produttore esecutivo. In pochi giorni lo ‘spot’ viene visualizzato da più da oltre 1,6 milioni di persone in 147 Paesi. Un vero e proprio successo che sembra non essere finito qui. Sì, perché dopo il successo della rete è arrivata anche l’approvazione dei grandi marchi che puntano ad associare il proprio prodotto a uno dei video più cliccati della rete. I nomi restano top secret perché le trattative sono ancora in corso. “Posso solo dire che abbiamo puntato in alto e che si tratta di marchi noti al grande pubblico” spiega Mardegan sull’ edizione online del Corriere della Sera.

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