Poste italiane, debutto in Borsa col sorriso

Il titolo parte fortissimo, poi si assesta attorno al prezzo di collocamento 6,75 euro). La domanda è stata 3,2 volte superiore ai titoli assegnati

Primo giorno in Borsa per Poste Italiane, che debutta con un rialzo del +9,26% nell’asta di pre-apertura. Il prezzo di collocamento era stato fissato a 6,75 euro per azione. L’apertura delle contrattazione ha poi apportato un ulteriore +2,3%, per poi assestarsi a +1,7% e calare allo 0,38%. D’altronde, l’interesse del mercato era molto forte e, stando a quanto diffuso dall’azienda il giorno prima della quotazione, le richieste, pari a 1,530 miliardi di azioni, sono state 3 volte superiori all’offerta: i titoli assegnati sono stati 498,3 milioni.

Più nel dettaglio, sul fronte istituzionale le richieste sono state di 1.143.046.165 azioni contro un’offerta di 362,4 milioni di titoli assegnati. Lo scarto è di 3,2 volte. Non solo. Dei 359 investitori richiedenti, sono stati soddisfatti solo 54 investitori qualificati in Italia e 168 istituzionali esteri. Sul versante invece dei piccoli risparmiatori, a cui è destinato il 30% dell’offerta, metà sono rimasti a bocca asciutta. Su 362,4 milioni di titoli richiesti e 303.536 quote prenotate, sono stati assegnati di fatto solo 135,9 milioni di titoli.

Al fine di accontentare più persone possibili, Poste e il consorzio di banche hanno scelto di procedere per sorteggio, anziché per riparto dei lotti minimi (500 azioni).

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