Più investimenti e acquisizioni: cresce l’interesse per il made in Italy

L’indagine di Kpmg per il Comitato Leonardo: negli ultimi cinque anni aumentano le operazioni di M&A dall’estero sull’Italia (+16,5%). Solo nel 2015, registrate 201 operazioni per un controvalore di oltre 32 miliardi di euro

Il Made in Italy attrae gli investitori esteri. Sono infatti in ripresa le operazioni di acquisizione e fusione sulle aziende italiane, con implicazioni significative sul Sistema Paese. Ma qual è la dimensione del fenomeno? Quali sono i principali settori del made in Italy ad attrarre i capitali stranieri, quale l’impatto sulle aziende acquisite? Queste le riflessioni al centro del XV Forum del Comitato Leonardo, l’appuntamento che ogni anno riunisce Istituzioni, imprenditori e rappresentanti del mondo finanziario per fare il punto sulla situazione del made in Italy e sulle prospettive di sviluppo per le nostre imprese.

Durante l’incontro – quest’anno il titolo era Dire, Fare, Attirare. Made in Italy e capitali esteri – è stata presentata la ricerca realizzata per il Comitato Leonardo da Kpmg Advisory, dedicata quest’anno al tema dell’apertura del capitale delle imprese italiane agli investitori esteri. Lo studio ha evidenziato, nell’ultimo biennio, una ripresa dei flussi di operazioni di M&A verso le imprese italiane grazie a fattori come il rafforzamento dei mercati finanziari, la disponibilità di capitali in alcune economie emergenti e il miglioramento del clima di fiducia verso il nostro Paese. Nel mappare il fenomeno, infatti, lo studio evidenzia una crescita delle operazioni estero su Italia pari a +16,5% negli ultimi cinque anni, con una crescita dei controvalori dei deal nello stesso periodo pari a +15,5%, soprattutto nel settore middle market. Nel 2015, la contribuzione delle operazioni estero su Italia relativa al mercato italiano è stata pari, in valore, al 57% (32,1 miliardi di euro vs un totale di 56,4 miliardi per il mercato italiano).

EFFETTO RIFORME. “Le operazioni di M&A sono un indicatore del grado di attrattività del Sistema Paese e la loro crescita negli ultimi anni è un segnale molto positivo”, afferma Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo. “In un momento di forti tensioni geopolitiche e di incertezze dell’economia mondiale, il crescente interesse del capitale estero verso le imprese italiane rappresenta un forte segnale di attrattività del nostro sistema produttivo. È la conferma che l’eccellenza delle nostre imprese continua ad essere un punto di riferimento a livello mondiale. Gli strumenti governativi messi in atto, dal Jobs Act alla Riforma della PA al Piano Industria 4.0, senza dimenticare le misure per risolvere il problema delle sofferenze bancarie, sono apprezzati dagli investitori, che ora si aspettano anche una maggiore stabilità politica ed efficienza nel funzionamento delle Istituzioni.

I BENEFICI DELLE OPERAZIONI DI M&A. Dall’indagine è emerso che le operazioni di M&A hanno quasi sempre effetti positivi sulle imprese acquisite, sia sotto l’aspetto economico, sia su quello dimensionale, sia infine su quello della produttività. Vengono infatti attivati processi virtuosi che spesso trasformano “family business” in imprese globali, aumentandone la patrimonializzazione, la proiezione internazionale e la capacità operativa, senza perdere l’identità di marca (l’effetto “Made in Italy”). Il cambiamento della figura dello stakeholder, con l’ingresso di nuovi investitori, apporta inoltre non solo nuovi capitali, ma anche nuove capacità manageriali e governance più efficaci nella gestione d’impresa. Infine, attraverso l’impatto sulla produttività del lavoro, le operazioni di M&A influenzano positivamente la crescita del Pil.

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