Ops Mps-Mediobanca, acquisti su Siena in vista dell’operazione 

Ops Mps-Mediobanca, acquisti su Siena in vista dell’operazione© Shutterstock

Sull’Ops Mps-Mediobanca si sta aspettando l’ok definitivo della Bce. Intanto però in Borsa stanno avvenendo dei movimenti interessanti. Il 24 giugno le azioni dell’istituto senese sono salite del 7,03% a 7,4 euro, con più di 27 milioni di pezzi scambiati contro una media di soli 18 milioni. Secondo indiscrezioni, parte degli acquisti potrebbe essere arrivata dal fronte romano così da restringere lo sconto.

Monte dei Paschi è andata meglio rispetto a Mediobanca che ha guadagnato il 4,21% a 19,94 euro. In ogni caso il concambio esprime uno sconto del 6,1% rispetto al prezzo di Borsa di Piazzetta Cuccia. Questo vuol dire che per il mercato il corrispettivo messo sul tavolo da Siena non basta ancora e si scommette sul rilancio.

Le prossime mosse sull’operazione

L’Ops Mps-Mediobanca potrebbe cominciare entro la metà del mese di luglio e concludersi entro agosto.  La fase di adesione potrebbe durare delle due alle cinque settimane. Intanto la Bce, dopo il primo parere favorevole, dovrebbe esprimersi definitivamente entro il 27 giugno.

Fra i nodi da chiarire c’è la soglia minima che Monte dei Paschi potrà raggiungere nell’istituto guidato da Alberto Nagel. Siena ha confermato di puntare almeno al 66,67% del capitale, ma la quota potrebbe risultare flessibile. Sia la Banca centrale europea che il Consob dovranno valutare con cura questa variabile.

Gli azionisti di Mediobanca, anche quelli che hanno interessi in Mps, si accingono a valutare l’offerta. Al momento, l’adesione non è conveniente dal punto di vista finanziario. I titoli offerti da Monte dei Paschi di Siena valgono il 6,1% in meno rispetto al prezzo di Borsa di Piazzetta Cuccia.

Per azzerare lo sconto Rocca Salimbeni dovrebbe mettere sul piatto oltre 1,01 miliardi, più altri 2,5 miliardi per introdurre un premio del 15%. Sino a questo momento, Mps ha escluso un rilancio anche se la posizione di capitale della banca consente spazi di manovra. Tuttavia, per sfruttare i 700 milioni di sinergie e i 2,9 miliardi di dta oggi in bilancio, la banca dovrà raggiungere almeno la soglia del 50% più un’azione.

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