Mercedes, addio a Nissan: venduta l’intera quota

Il fondo pensione del gruppo tedesco ha ceduto il 3,8% della casa giapponese per 325 milioni di dollari

Mercedes, addio a Nissan: venduta l’intera quota© Shutterstock

Mercedes-Benz ha completato la cessione della sua partecipazione del 3,8% in Nissan Motor, uscendo definitivamente dall’investimento nella casa giapponese. Il pacchetto azionario, pari a circa 140 milioni di azioni, era detenuto dal fondo pensione del gruppo tedesco dal 2016. L’operazione, dal valore di 47,83 miliardi di yen (pari a circa 324,65 milioni di dollari o 280 milioni di euro), è stata definita un “ordinario riallineamento del portafoglio” e non avrà impatti sulla collaborazione in corso tra i due gruppi.

Le azioni Nissan sono state collocate sul mercato a 341,3 yen, con uno sconto del 5,98% rispetto alla chiusura di lunedì a 363 yen, e offerte a un prezzo compreso tra 337,5 e 341 yen. L’interesse degli investitori si è rivelato molto alto: la domanda ha superato di dieci volte il numero di titoli disponibili e il 70% delle azioni è stato assegnato ai primi dieci investitori.

Scivolone in Borsa per Nissan

L’uscita del secondo azionista di riferimento ha avuto ripercussioni immediate sul mercato. A Tokyo, il titolo Nissan ha perso oltre il 6%, scendendo in linea con i prezzi del collocamento e registrando la flessione più marcata da inizio luglio.

Il piano di rilancio

Il crollo in Borsa si inserisce in un contesto già complesso per Nissan, alle prese con una riduzione delle vendite nei mercati chiave come Stati Uniti e Cina e con la pressione dei dazi internazionali. Nel secondo trimestre, la casa automobilistica ha registrato una perdita di 535 milioni di dollari.

A peggiorare il quadro, si aggiunge la recente decisione di Renault, azionista di riferimento, di abbassare la propria partecipazione in Nissan dal 15% al 10%, svalutando il proprio pacchetto per 11 miliardi di dollari. È probabile che il gruppo francese continui a ridurre progressivamente la propria presenza nella casa giapponese, nonostante le limitazioni contrattuali alle vendite sul mercato aperto.

A fronte di queste difficoltà, il nuovo Ceo Ivan Espinosa, insediatosi ad aprile, ha illustrato un piano di rilancio che prevede il taglio della capacità produttiva globale da 3,5 a 2,5 milioni di veicoli e la riduzione dei siti produttivi da 17 a 10 entro il 2027. A fine luglio, Espinosa ha ammesso che l’azienda si trova ancora nelle fasi iniziali della ripresa, ma ha sottolineato i progressi nei tagli dei costi.

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