Dopo un quarto di secolo, con l’operazione Mediobanca il gruppo Mediolanum chiude un importante capitolo della propria storia finanziaria. Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, controllate dalla famiglia Doris, hanno ceduto l’intera partecipazione detenuta in Mediobanca, pari al 3,5% del capitale sociale, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori istituzionali.
Il collocamento ha riguardato 29,1 milioni di azioni al prezzo unitario di 18,85 euro, per un controvalore complessivo di 548,4 milioni di euro. L’operazione, annunciata il 30 giugno, sarà regolata il 3 luglio 2025.
L’uscita da Piazzetta Cuccia segna la fine di una partecipazione avviata 25 anni fa per sostenere un’alleanza nel private banking con Banca Esperia, oggi superata dai cambiamenti nel settore e dalle nuove priorità strategiche del gruppo. Dal 2020, infatti, Mediolanum aveva già riclassificato la quota come partecipazione finanziaria, non più strategica.
In un momento particolarmente delicato per Mediobanca, al centro dell’Ops lanciata da Mps, la cessione assume anche un valore politico. Mediolanum evita così di schierarsi nel confronto in corso, replicando una strategia di neutralità già vista con l’Ops (poi annullata) su Banca Generali.
La tempistica dell’operazione, si evidenzia in un articolo del Sole 24 Ore di oggi, non è casuale. Mediobanca ha appena aggiornato il piano industriale al 2028, promettendo dividendi per 4,9 miliardi in tre anni. Nelle ultime settimane, inoltre, il titolo ha beneficiato di una forte spinta speculativa, raggiungendo valutazioni ai massimi: 1,44 volte il patrimonio netto e 12,6 volte gli utili.
Anche altri soci storici hanno colto il momento per dismettere: dopo il rinvio dell’assemblea degli azionisti convocata per il 16 giugno scorso sull’Ops Mediobanca-Banca Generali, hanno ceduto parte delle proprie quote anche la famiglia Pittini, la famiglia Acutis (tramite Vittoria Assicurazioni) e – secondo indiscrezioni – Beniamino Gavio si starebbe muovendo nella stessa direzione.
© Riproduzione riservataPerché Aurelia (gruppo Gavio) vuole uscire dal capitale di Mediobanca