Basta bonus facili: anche le grandi aziende premiano i risultati a lungo termine

Scendono i compensi, fissi e varibili, degli a.d. nelle società quotate italiane, che danno sempre più peso alla sostenibilità delle performance dell’azienda nel tempo

Retribuzioni in base ai risultati dell’azienda, una scelta sempre più intrapresa dalle società quotate italiane nei confronti dei propri vertici. In base all’ultima edizione dello studio Mercer sui compensi dei Consigli di amministrazione delle società del Ftse Mib, nel 2016 in media si è assistito a una lieve decrescita della remunerazione fissa degli amministratori delegati (circa il 2% in meno), che hanno assistito a un netto calo anche degli incentivi a medio termine (circa il 24%) pagati dall’80% delle società analizzate.

Un dato interessante emerso dall’indagine, è che le società non guardano al singolo risultato: nelle politiche di retribuzione dei vertici, infatti, appare sempre più evidente il peso della sostenibilità delle performance dell’azienda nel tempo. Ad attestarlo la diffusione dell’utilizzo dei piani di incentivazione a lungo termine in continua crescita: l’81% delle aziende analizzate offre almeno un piano di incentivazione a lungo termine, rispetto al 71% dell’anno precedente.

MENO DI UN A.D. SU 10 e DONNA

I Consigli di amministrazione delle aziende del campione sono composti mediamente al 32% da donne; il dato è in costante crescita rispetto al 29% del 2015 ed al 23% del 2014. Si intensifica l’effetto positivo della diversity nei Board voluta in risposta alle sollecitazioni della legge e alla moral suasion dei vari codici di autodisciplina. Ancora limitatissima la presenza di donne tra gli esecutivi: sono soltanto sei le donne con ruoli esecutivi all’interno dei CdA (8% del campione degli amministratori esecutivi).

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