Pur consapevole dell’attuale quadro di incertezza, la Banca centrale europea è fiduciosa che la ripresa continuerà. A dichiararlo è il presidente Mario Draghi: «Nel primo trimestre nell’area dell’euro si dovrebbe registrare una crescita costante, a un trend simile a quello registrato nell’ultimo trimestre del 2015. Per il futuro la ripresa prosegue». Naturalmente Draghi sa bene che le incertezze non mancano e indica, tra gli ostacoli che frenerebbero la crescita delle economie globali, «l’aggiustamento dei bilanci, le riforme strutturali insufficienti e le prospettive poco positive nei mercati emergenti».
LA REPLICA ALLA GERMANIA. Ma è soprattutto la replica alle accuse tedesche a interessare l’opinione pubblica. Nei giorni precedenti, infatti, il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble aveva sostenuto che la prolungata politica dei tassi a zero voluta dalla Bce aveva finito per danneggiare i risparmiatori tedeschi, gettando peraltro le basi per l’affermazione del partito euroscettico “Alternativa per la Germania”. Nel suo discorso Draghi non ha certo fatta marcia indietro. Anzi. Il presidente della Bce ha confermato la politica sui tassi: «Prevediamo tassi bassi per un lungo periodo, anche oltre l’orizzonte del nostro programma acquisti», annunciando anche «l’espansione degli acquisti nel quadro del nostro programma, acquisti che andranno avanti fino a marzo 2017 e anche oltre, se necessario». Draghi ha poi replicato direttamente alla Germania spiegando che le logiche della Bce obbediscono «alle leggi» e non ai politici. Per poi ribadire: «il consiglio direttivo difende unanimemente l’indipendenza della banca centrale e l’adeguatezza» della sua politica monetaria. Smentita, infine, l’ipotesi di una «helicopter money», ossia di finanziamenti diretti alle famiglie: Draghi ha chiarito che la manovra sarebbe piena di «difficoltà» in primis di ordine legale.
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