Investimenti, l’oro è primo per liquidità. Batte anche i titoli di Stato

La London Bullion Market Association lo incorona re dei beni liquido, sperando che l’Eba lo escluda dalle regole di Basilea 3

L’oro si conferma uno degli investimenti più liquidi in assoluto, molto di più dei titoli di Stato e delle obbligazioni in genere. La sentenza definitiva arriva dall’associazione che presiede al mercato aurifero londinese, il più grande del mondo, la London Bullion Market Association (Lbma), che ha calcolato l’indice di liquidità dell’oro e degli altri metalli preziosi applicando gli stessi parametri e la stessa metodologia usati nel 2013 dall’Autorità bancaria europea (Eba) per valutare altri asset. Ebbene, è emerso che l’indice dell’oro è pari a 0,000018: un punteggio superiore a quello degli asset liquidi di alta qualità (Hqla). I corporate bond, infatti, vantano un punteggio di 0,188, mentre i titoli di Stato, che l’Autorità bancaria aveva inserito in una categoria speciale di asset “estremamente” liquidi, uno di 0,058. Anche l’indice di liquidità di argento, platino e palladio, che è compreso fra 0,0002 e 0,0017, supera quello dei titoli obbligazionari, pari a 0,406. La Lbma spera che dopo questi dati, l’Eba escluda il metallo prezioso dalle regole di Basilea 3, che costringeranno le banche ad applicare requisiti di capitale più stringenti agli asset più illiquidi e dunque più rischiosi. In particolare, l’associazione londinese vuole che l’oro venga risparmiato dall’applicazione del Net stable funding ratio (Nsfr), riferito alla copertura dal rischio liquidità nel lungo periodo.

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