Cina, vendite vietate: Shanghai rimbalza

Ai grossi gruppi viene impedito di cedere le azioni per i prossimi sei mesi. E si torna ai massimi dal 2009

Rimbalza la Borsa di Shanghai, ma solo per effetto della clamorosa mossa dell’authority cinese che ha vietato la vendita agli azionisti con grosse quote: si tratta della misura più drastica in mano al governo per arginare l’esplosione della bolla azionaria asiatica che stava contagiando tutta la regione (da metà giugno perso il 30%). Lo Shanghai Composite Index ha così chiuso in rialzo del 5,8%, il massimo da marzo 2009, anche se è presto per parlare di una soluzione.

La maggior parte di 1.401 titoli ancora trattati a Shanghai e Shenzhen hanno raggiunto il limite del 10% di rialzo. Solo quattro titoli sono scesi. «Siamo lontani da definirla una vittoria visto che più della metà delle società quotate non stanno facendo trading sul mercato», spiega Du Changchun, analista al Northeast Securities di Shanghai alla Reuters, aggiungendo che il governo dovrà muoversi ancora per limitare le pressioni degli investitori che vogliono limitare le perdite.

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