Banca Ifis-Illimity, fusione a un passo: ora tocca alla Consob

Dopo il doppio via libera da Bce e Bankitalia, Banca Ifis attende l’autorizzazione di Consob per avviare l’offerta pubblica su illimity, prevista per il 19 maggio

Il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio

La partita tra Banca Ifis e Illimity è entrata nella fase decisiva. Dopo aver ottenuto il via libera della Banca Centrale Europea il 28 aprile e, in rapida successione, anche tutte le autorizzazioni richieste da Banca d’Italia, l’istituto guidato dalla famiglia Fürstenberg Fassio attende ora solo il parere favorevole della Consob. Approvazione che, se tutto procederà secondo i tempi regolamentari, dovrebbe arrivare entro pochi giorni, permettendo di avviare l’offerta il prossimo 19 maggio.

Ifis-Illimity: operazione da 300 milioni

L’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas), annunciata l’8 gennaio, mira al 100% del capitale di illimity Bank, attualmente guidata dal fondatore Corrado Passera. Il valore complessivo dell’operazione si aggira attorno ai 300 milioni di euro, con un corrispettivo di 3,55 euro per azione: 0,1 azioni Banca Ifis più 1,414 euro in contanti. L’offerta è quindi ancora superiore alle attuali quotazioni di Borsa, pur restando lontana dai picchi del 2021, quando illimity valeva quasi 14 euro per azione.

Per Banca Ifis si tratta di un passaggio chiave nella strategia di rafforzamento del proprio posizionamento nel credito specializzato. Dalla fusione tra i due istituti nascerebbe un operatore più solido, con una maggiore capacità di raccolta, un utile più consistente e una capitalizzazione di mercato più rilevante. Le sinergie stimate a regime, non prima del 2026, ammonterebbero a circa 75 milioni di euro all’anno.

L’operazione è stata fortemente voluta dal presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, disposto persino a diluire la propria quota per concretizzare l’acquisizione. Un segnale che evidenzia la determinazione del gruppo, forte anche di risultati solidi: nel triennio 2022-2024, Banca Ifis ha realizzato 463 milioni di euro di utile netto cumulato, superando del 12% gli obiettivi del piano industriale.

Se l’ok della Consob arriverà in tempo, l’offerta partirà il 19 maggio. Per avere successo, Banca Ifis dovrà convincere almeno il 66,67% del capitale, anche se è prevista la possibilità di chiudere l’operazione con una soglia più bassa, pari al 45% più un’azione. In ogni caso, la Bce ha già concesso agli acquirenti tempo sufficiente per valutare il badwill generato dall’operazione e trasmettere i risultati a Bankitalia.

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