Tesla sta puntando sui robotaxi. Il debutto è stato ad Austin in Texas, con corse sperimentali su prenotazione. Per Elon Musk è il primo passo verso quella che ha definito la fase due dell’azienda che si proietta verso il futuro, servendosi dell’intelligenza artificiale. Basti pensare anche ai robot umanoidi Optimus.
Una decisione che ha avuto effetti positivi sui mercati azionari con un + 10% che si è trasformato in un +8,23% in chiusura. Nel mirino sono finite alcune presunte violazioni del codice stradale da parte dei robotaxi a guida autonoma. Non solo non sarebbero stati rispettati i limiti di velocità, ma sarebbero state eseguite anche manovre irregolari.
Una sfida da mille miliardi di dollari
Al momento ci sono solo dieci veicoli Model Y, attivi in aree delimitare della città dove ha sede l’azienda di Musk. Si tratta di una fase di prova che viene monitorata da personale di sicurezza a bordo. I primi a provarli sono stati influencer e clienti fidelizzati, con corse a tariffa flat di 4,20 dollari. Quello di Tesla sui robotaxi è un investimento che vuole cambiare l’andamento di un 2025, segnato da un calo delle vendite in tutto il mondo.
“Super congratulazioni ai team di progettazione software e chip di Tesla per il successo del lancio del robotaxi! – ha scritto Elon Musk su X – Il culmine di un decennio di duro lavoro. Sia i team dei chip AI, sia quelli del software sono stati creati da zero all’interno di Tesla”. È stato specificato anche che 11 test sono andati a buon fine, senza riscontrare problemi.
Musk vuole convincere gli investitori che la capitalizzazione di Tesla, già oggi vicina ai mille miliardi di dollari, potrebbe raddoppiare in 18 o 24 mesi. Ma ci sono alcuni ostacoli da superare. Se in Texas la regolamentazione non mette tanti paletti, ci sono altri Stati – come per esempio la California – dove gli iter sono più complessi.
La concorrenza è spietata
E la concorrenza non semplifica le cose. Waymo può contare su servizi attivi in più città americane e Zoox di Amazon ha avviato la produzione dei primi modelli. Volkswagen ha un obiettivo entro il 2027, vuole lanciare mille ID.Buzz fra Amburgo e Los Angeles. Ma anche Kia e Hyundai si stanno attivando.
Intanto Tesla sta cercando di esportare il suo servizio di robotaxi a 25 città americane entro il 2026. Fra gli obiettivi di Elon Musk c’è anche di produrre in serie dei nuovi Cybercab, veicoli senza volante né pedali. “Probabilmente arriveremo a mille vetture tra qualche mese e poi ci estenderemo ad altre città come San Francisco, Los Angeles, San Antonio”, ha spiegato il fondatore di SpaceX. Inoltre chi ha una Tesla, che ha pagato 8 mila dollari in fase di acquisto e ne paga 99 al mese per la guida autonoma, possono fornire il proprio veicolo per il servizio di robotaxi quando non lo usano.
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