Stati Uniti, vola l’agroalimentare made in Italy: +22,2%

Il nostro Paese risulta il primo fornitore straniero per vino, pasta, olio di oliva, formaggi e acque minerali. Al top anche per prodotti da forno e salumi

L’Italia inizia a raccogliere gli effetti benefici del primo Piano straordinario per l’export agroalimentare, varato l’anno scorso dal governo. Grazie all’investimento di 70 milioni di euro, concentrati su Usa e Canada, oggi il settore agroalimentare del nostro Paese sta vivendo un momento di grande ripresa Oltreoceano: +22,2% l’export verso gli Usa, 150 i nuovi fornitori coinvolti, oltre 800 i prodotti sugli scaffali, con picchi del 45% per le vendite da parte della grande distribuzione americana. «L’Italia è un indiscusso punto di riferimento mondiale nel settore enogastronomico. Nel 2015 le nostre esportazioni sono cresciute del 22,2% a 3,2 miliardi, confermandoci primi fornitori per vino, pasta, olio di oliva, formaggi e acque minerali», commenta il sottosegretario per lo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto. L’Italia risulta anche terzo fornitore per i prodotti da forno e per i salumi. Quanto invece ai dati 2016, nei i primi tre mesi dell’anno si registra una crescita del +4,6% nelle esportazioni oltreoceano.

L’agroalimentare italiano investe in Usa

Un gioiello nazionale, che può crescere ancora

UN PIANO AD HOC. Varato l’anno scorso, il Piano straordinario di promozione del made in Italy agroalimentare si prefigge due obiettivi: dare vita a una campagna mediatica per combattere l’Italian sounding e, contestualmente, potenziare il raccordo con la grande distribuzione americana. In particolare, sono state individuate quattro aree chiave di intervento: Texas, Illinois, California e New York. In ciascuno di questi territori è stato siglato un accordo con i retailer di riferimento, ossia Heb (312 punti vendita), Mariano’s (34) e Price Chopper (135). Potenziata anche la presenza delle realtà italiane nelle principali fiere internazionali: quest’anno al Fmi Connect, destinato alle catene commerciali, erano presenti 66 imprese contro le 52 dell’anno prima, mentre al Fancy Food, ossia la più grande fiera del food del Nord America, il nostro Paese vantava 330 aziende presenti. «L’Italia si conferma il più grande espositore internazionale anche per l’edizione 2016 del Summer Fancy Food», conferma Chris Nemchek proprietario della fiera.

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