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Start up, agevolazioni poco conosciute e utilizzate

A un anno dalla legge Crescita 2.0 sono decine gli strumenti già operativi dedicati alle imprese innovative. E non si tratta solo di vantaggi fiscali

Oltre 200 milioni di euro di capitali di rischio da investitori istituzionali già disponibili e imprese di medie e grandi dimensioni pronte a puntare su un universo di circa 1.800 start up innovative italiane; un settore in gran fermento ma con grandi potenzialità ancora tutte da sfruttare. È questo il quadro delineato in occasione del primo incontro degli Stati generali dell’ecosistema start up italiano, evento organizzato da Italia Startup a Milano che, a un anno dall’approvazione della legge Crescita 2.0, ha puntato l’attenzione sulle più importanti novità normative dedicate alle start up in termini di agevolazioni fiscali, fondi regionali, nazionali ed europei. A che punto siamo e dove possiamo arrivare? A livello normativo manca solo un ultimo passaggio, ovvero la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento che rende operativi gli incentivi fiscali all’investimento in start up. «Una misura fondamentale» per spingere le aziende consolidate a investire nelle nuove imprese innovative, ha sottolineato Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo economico; ma c’è un problema di fondo: «Le decine di strumenti messi a disposizione dal decreto Crescita 2.0, oggi già operativi, non sono ancora conosciuti e utilizzati a sufficienza». Certo, si può fare e si farà molto di più, ha sottolineato Firpo riferendosi, ad esempio, a una piattaforma informatica per velocizzare le procedure dei visti per chi dall’estero vuole creare un’impresa in Italia; ma è ancora più importante far conoscere quanto è stato fatto finora: dai contratti di lavoro immaginati per le start up innovative (come l’utilizzo dei contratti a termine senza soluzione di continuità) agli strumenti della garanzia pubblica al credito bancario. Serve, quindi, «scaricare a terra tutto il potenziale» delle normative già approvate, che non sono rivolte «a una nicchia di smanettoni, ma è politica industriale selettiva indirizzata a espandere la domanda di innovazione del Paese». Info: www.italiastartup.it

I NUMERI

1792 – Le società italiane iscritte alla sezione delle start up innovative, la maggior parte ha sede in Lombardia (355)

500 – Il numero di iscritti a Italia Startup, associazione di cui fanno parte imprese, aziende e investitori

200 milioni di euro i capitali di rischio messi oggi a disposizione da investitori istituzionali

20 – Le società iscritte alla sezione degli incubatori certificati