Il mercato delle Smart City in Italia ha raggiunto nel 2024 un valore complessivo di 1,05 miliardi di euro, crescendo del 5% rispetto all’anno precedente. Un risultato positivo quello evidenziato dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, ma più contenuto della media europea (+9%), che riflette un sistema in evoluzione ma ancora frenato da ostacoli strutturali.
A trainare la spesa pubblica sono due aree principali: l’illuminazione intelligente, con 240 milioni di euro di investimenti (23% del totale), e la mobilità smart, con 215 milioni di euro (20%). Si tratta delle voci più consistenti in un panorama di progettualità in espansione, ma ancora troppo frammentato.
Il 42% dei Comuni italiani ha avviato almeno un progetto smart nel 2024, e il 91% dichiara l’intenzione di farlo nei prossimi due anni. Tuttavia, questo slancio si scontra con alcuni limiti strutturali che ne riducono la portata e l’efficacia. Tra i principali ostacoli, l’assenza di una governance integrata e di strumenti operativi stabili. Le iniziative risultano spesso isolate e prive di un disegno complessivo a lungo termine. Una frammentazione amministrativa che rende difficile massimizzare i ritorni economici delle singole soluzioni adottate.
Dal punto di vista economico, uno dei freni principali è rappresentato dalla carenza di personale e competenze interne: il 71% dei Comuni segnala difficoltà nel reperire risorse umane in grado di progettare e gestire l’innovazione urbana. Accanto a questo, la scarsa diffusione di modelli di finanziamento evoluti limita le potenzialità di sviluppo. Solo il 16% dei Comuni ricorre oggi a partnership pubblico-privato, nonostante oltre un terzo (37%) ne riconosca l’efficacia. Queste partnership, fondamentali per condividere rischi e risorse, restano quindi poco sfruttate, rallentando la sostenibilità finanziaria dei progetti.
Anche l’adozione dell’intelligenza artificiale mostra un gap tra potenziale e realtà. Sebbene il 92% dei cittadini conosca l’AI e ne apprezzi l’uso in ambiti come sicurezza pubblica e gestione del traffico, solo il 4% dei Comuni ha avviato progetti concreti. Il 35% intende farlo entro due anni, ma la mancanza di team dedicati e le preoccupazioni per privacy e sicurezza ostacolano la trasformazione digitale.
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