Renzi: “Così il governo può evitare la manovra”

Il premier a La7 allontana l'ipotesi della manovra dopo le parole della Banca Centrale Europea: «Servono 15 miliardi dalla spending review». Ma aggiunge: «Draghi sulle riforme ha ragione»

«Dalla recessione non siamo mai usciti». Così Matteo Renzi chiude la polemica sui dati Istat sul pil negativo e rilancia l’impegno per le riforme a a In Onda, su La7 (qui sotto la replica del programma): «Lavoreremo di più e lavoreremo meglio per portare l’Italia fuori dalla recessione. Ho promesso di cambiare verso, non l’universo in tre mesi: dovrei avere i poteri del supereroe dei fumetti».

Non ci sarà però una manovra correttiva come paventato da più parti: « Ci sarà una manovra di tagli alla spesa», corregge il tiro il premier, «a noi servono 16 miliardi di spending review per il 2015 che ci permetterebbe di stare sotto il 3% deficit/pil anche con una crescita non esaltante». E promette: «Nel 2015 riduciamo ulteriormente la pressione fiscale: se nel 2014 abbiamo dato 80 euro da maggio, il prossimo anno ridaremo tra i 10 e gli 11 miliardi».

Il premier resta dunque fiducioso sull’operato del suo governo, ma dà ragione a Draghi sull’urgenza delle riforme: «Sono assolutamente d’accordo con lui. Noi dobbiamo rimettere in ordine l’Italia per farla diventare più competitiva: il nostro Paese è più forte delle paure di default. E le parole di Draghi sono la migliore risposta ai critici del Senato, che è una delle riforme che stiamo facendo».

Chiusura sul patto del Nazareno: «C’è il presidente di un partito, che si chiama Silvio Berlusconi, che io non ho mai votato e che non voterò mai, con cui non ho mai governato ma a cui riconosco il fatto che tanti italiani lo seguono. Nessuna alleanza: siamo politicamente diversi. Ma c’è rispetto».

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