Produttività: Germania e Francia doppiano l’Italia

A fine 2018 la produttività del nostro Paese crescerà dello 0,6%, quella francese dell’1,2%. Per quali ragioni?

Nonostante i segnali incoraggianti degli ultimi mesi e la diminuzione della disoccupazione, il mercato del lavoro in Italia non può ancora tirare un sospiro di sollievo. Perlomeno non se osserva ciò che succede oltreconfine. Per quanto riguarda la produttività, infatti, il nostro Paese rimane un passo indietro rispetto ai principali competitor europei. A dirlo è l’Istat, che stima una crescita della produttività a fine 2018 dello 0,6%: un dato positivo, certo, ma non abbastanza se confrontato con quelli degli altri Paesi Ue.

Produttività italiana: il divario con Il divario con Francia e Germania

Le stime, infatti, dicono che Francia e Germania cresceranno il doppio rispetto a noi: dell’1,2% Parigi e dell’1,3% Berlino. Il gap tra il sistema economico italiano e quello europeo dunque rimane, confermando una tendenza in atto da anni. I dati ufficiali, infatti, rivelano che in Francia, Germania e perfino Spagna, dal 2010 a oggi la produttività è cresciuta mediamente del 7%, mentre noi siamo fermi a un modestissimo +1,1%. Ma da cosa dipende questa differenza di sei punti percentuali? Essenzialmente dal fatto che se gli altri Stati sono orientati all’innovazione e alla creazione di occupazione qualificata, noi rimaniamo ancorati al passato. Basti pensare che solo il 3% delle aziende italiane sono totalmente digitalizzate.

Le buone notizie dal mondo del lavoro

Dal rapporto dell’Istat però arrivano due dati incoraggianti sul fronte del lavoro: secondo l’istituto di statistica, nei prossimi mesi la disoccupazione scenderà ulteriormente, a quota 10,8%, e di contro salirà il livello di occupazione, del +0,8%. Questo dovrebbe tradursi in una crescita sia del monte salari sia delle retribuzioni per dipendente, di circa il +1,4% rispetto al 2017. Si prevede anche un aumento degli investimenti dei settori produttivi.

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