Pasolini, Borsellino e la parola “rispetto”: ecco le tracce della Maturità 2025

Al via l’esame di Stato per oltre 524mila studenti: sette tracce tra letteratura, attualità e scienza. Dal 2026 cambia tutto, anche il nome

Pasolini, Borsellino e la parola “rispetto”: ecco le tracce della Maturità 2025© Stefano Guidi/Getty Images)
È ufficialmente iniziato oggi, mercoledì 18 giugno alle ore 8:30, l’esame di Maturità 2025 per oltre 524.415 studenti. Una prova identica in tutta Italia, con le tradizionali sei ore a disposizione e senza alcun ausilio digitale: smartphone, smartwatch, tablet e persino il dizionario dei sinonimi e contrari restano fuori dall’aula. Si scrive a mano, con la propria grafia e, soprattutto, con la propria testa. Una prova che, oggi più che mai, è anche una riflessione sul senso della scuola nell’era dell’intelligenza artificiale.

Le tracce: da Pasolini a Paolo Borsellino

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha messo a disposizione sette tracce, suddivise in tre tipologie, che vanno dalla letteratura alla riflessione scientifica, fino ai grandi temi di attualità.

Tipologia A – Analisi del testo:

  • con una poesia tratta da “Appendice I a ‘Del Diario’ (1943-1944)”.
  • Giuseppe Tomasi di Lampedusa con un estratto da Il Gattopardo.

Tipologia B – Testo argomentativo:

  • Brano da “Gli anni Trenta. Il decennio che sconvolse il mondo” dello storico inglese Piers Brendon.
  • Articolo di Riccardo Maccioni sul significato della parola “rispetto”.
  • Testo di Telmo Pievani su evoluzione e celebrità.

Tipologia C – Tema di attualità:

  • Discorso di Paolo Borsellino: “I giovani, la mia speranza”.
  • Testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli sull’indignazione nel mondo social.

Intelligenza artificiale fuori dall’aula, ma non dallo studio

Per molti studenti, l’AI è stata una compagna di viaggio durante la preparazione: riassunti, simulazioni di tracce e sintesi pronte all’uso. Ma oggi, all’esame, si torna analogici. È un messaggio chiaro: la scuola chiede di dimostrare pensiero autonomo e spirito critico, anche se ancora non sono state definite regole ufficiali sull’uso dell’AI nel percorso scolastico.

Dal 2026 l’esame cambia (anche nome)

Quello di quest’anno sarà l’ultimo “esame di Stato” in questa formula. Dal 2026, secondo quanto annunciato dal ministro Giuseppe Valditara, si tornerà a chiamarlo esame di maturità, abbandonando la definizione ritenuta “troppo fredda”. Il nuovo modello punterà a una valutazione “più integrale della persona”, rivedendo soprattutto l’orale e ridefinendo i contenuti.

Un cambiamento che riflette l’esigenza di aggiornare la scuola rispetto alle trasformazioni culturali e sociali in atto, in un’epoca in cui – parole del ministro – “gli adulti tendono a tornare adolescenti e gli adolescenti non hanno un riferimento certo”.

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