Nvidia, la sanzioni Usa costano care: persi 15 miliardi di dollari in Cina

Nvidia, la sanzioni Usa costano care: persi 15 miliardi di dollari in Cina©.ShutterShock

Nvidia, leader mondiale nei chip per intelligenza artificiale, è tra le principali vittime delle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti alla Cina. Durante la fiera Computex di Taipei, il Ceo e fondatore della multinazionale, Jensen Huang, ha rivelato per la prima volta la portata economica del danno: “Abbiamo rinunciato a 15 miliardi di dollari di vendite” a causa dei limiti sull’esportazione di semiconduttori ad alte prestazioni verso la Cina.

Il caso del chip H20

Al centro della vicenda c’è l’H20, chip progettato da Nvidia proprio per restare entro i parametri imposti dalle autorità americane. Una strategia che avrebbe dovuto garantire la presenza dell’azienda nel mercato cinese, ma che si è scontrata con un ulteriore irrigidimento normativo. L’amministrazione Trump ha infatti esteso il blocco anche a quei prodotti adattati, come l’H20, rendendo di fatto inutilizzabile quel canale di vendita.

Le conseguenze? “Abbiamo cancellato 5,5 miliardi di dollari di inventario”, ha dichiarato Huang. “Nessuna azienda nella storia ha mai fatto una svalutazione simile”. A questo si sommano i 15 miliardi di vendite perse e circa 3 miliardi di dollari in tasse abbandonati.

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Nvidia e la concorrenza dalla Cina

Nonostante le perdite, Nvidia mantiene salda la sua leadership in Borsa. La società di Santa Clara vanta oggi una capitalizzazione di mercato superiore ai 3 trilioni di dollari, confermandosi il primo produttore di chip per valore. Tuttavia, non è immune alle turbolenze: da inizio anno, il titolo ha perso oltre il 2%, frenato proprio dalle tensioni commerciali e dalle nuove barriere regolatorie imposte da Washington.

Il mercato dei semiconduttori è oggi uno dei fronti più caldi della contesa tra Stati Uniti e Cina. E anche se a oggi Nvidia conserva il predominio tecnologico, le big tech cinesi accelerano verso l’indipendenza. Xiaomi ha annunciato un piano decennale da 6,9 miliardi di dollari per produrre chip in proprio, mentre Huawei si prepara a lanciare nuove Gpu AI di fascia alta per competere con quelle della società di Jensen Huan.

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