Nautica a picco: ordini più che dimezzati dalla crisi

L’industria di settore lancia l’allarme: per il 2012 si rischia il minimo storico della domanda. A soffrire anche il mercato delle crociere e della Marina militare

Sempre meno ordini e un capacità produttiva che resta ben al di sopra della domanda mondiale. È il quadro sempre più critico dell’industria navale, un settore che non riguarda solo le barche da diporto, ma anche le navi da crociera e della marina militare. L’assemblea di Assonave a Roma ha presentato un quadro non certo confortante con ordini mondiali che nel primo trimestre 2012 sono stati inferiori ai 5 Mil.Tslc*, il 24% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Se questa tendenza dovesse proseguire, sottolinea l’associazione di rappresentanza dell’industria navale, il 2012 potrebbe coincidere con il minimo storico sul fronte della domanda. La crisi finanziaria, che ha prodotto un forte rallentamento dei traffici, si è sommata ai volumi elevati di consegne di nuove navi fra il 2009 ed il 2011 che hanno determinato una generalizzata caduta delle rate di nolo, compromettendo la redditività delle compagnie armatoriali e conseguentemente le nuove ordinazioni. Il rallentamento degli ordini, riporta Assonave, non ha interessato il solo fronte delle navi standard ma anche quello delle navi a tecnologia più evoluta, incluse le navi da crociera, con le sole eccezioni delle gasiere e dei mezzi dedicati all’offshore, produzioni nelle quali eccellono la cantieristica coreana e norvegese.

INDUSTRIA ITALIANA. A livello nazionale la situazione, sebbene prevalentemente posizionata in nicchie specialistiche, riflette l’andamento generale della crisi del settore: gli ordini acquisiti nello scorso anno, pari a circa 330.000 Tslc, si confrontano con una media di circa 1 milione di Tslc acquisite annualmente nel periodo pre crisi (-65%). Alla stessa stregua il portafoglio ordini è sceso da 2.8 Mil.Tslc alle 885.000 Tslc di fine 2011.

FINANZIAMENTI EUROPEI. Per fronteggiare la difficile congiuntura economica i costruttori hanno raggiunto un accordo con la Banca europea per politiche creditizie più favorevoli e il rinnovo, per il biennio 2012-2013, dello Shipbuilding Framework che regola la concessione di aiuti per l’innovazione alle imprese cantieristiche europee. Contestualmente è stata avviata l’iniziativa LeaderSHIP 2020, per disegnare una nuova politica industriale incentrata sullo sviluppo di un trasporto marittimo sostenibile e sullo stimolo ai progetti per lo sfruttamento delle energie marine rinnovabili, utilizzando le tre leve della finanza, della Ricerca e Innovazione e delle politiche sociali. “Abbiamo davanti a noi un ulteriore periodo di difficoltà, ma anche numerose leve, sul piano industriale, strategico e della ricerca – afferma Corrado Antonini, presidente di Assnova – Alle parti sociali chiediamo di rafforzare l’impegno sul piano della produttività e alle istituzioni di assicurare supporto sul fronte normativo e su quello finanziario, in particolare per l’esportazione e l’innovazione tecnologica. Un’azione coesa rappresenta infatti la condizione indispensabile per essere vitali e pronti a cogliere i frutti di una ripresa del settore, che tutti auspichiamo arrivi prima di quanto non sia attualmente possibile prevedere”.

*Tonnellate di stazza compensata: unità di misura internazionale che offre un parametro comune per riflettere la produzione commerciale dell’attività cantieristica. Tslc valuta il carico di lavoro di un cantiere

© Riproduzione riservata