Milano capitale delle B Corp, aziende attente al benessere dei dipendenti

Non solo profitti, ma anche cura per l’equilibrio lavorativo e personale dei lavoratori in un’ottica di sostenibilità: le Benefit Corporation, nate secondo il modello di Bart Houlahan, offrono vari extra, dai corsi di yoga durante le pause alle ferie flessibili e i test sulla felicità

I nuovi modelli di business attenti alla flessibilità stanno prendendo piede anche in Italia. Uno di questi è la Benefit Corporation, o B Corp, nato nel 2006 negli Stati Uniti, e conta nel nostro Paese 40 aziende, di cui 12 in Lombardia e 8 solo a Milano. Secondo la definizione, società for profit che rispettano i più alti standard di scopo, responsabilità e trasparenza, andando oltre l’obiettivo del profitto e massimizzando il loro impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui operano e l’ambiente.

LE AZIENDE. I settori sono i più disparati e in regione si trovano alcuni tra gli esempi più brillanti di questo schema di business. D-Orbit, per esempio, è un’impresa del comasco che si occupa del recupero di detriti spaziali e del rientro dei satelliti a fine vita: consente ai suoi dipendenti di prendersi ferie illimitate quando preferiscono, a patto di rispettare le scadenze. Poi c’è Mondora, società IT che ha deciso di eliminare le gerarchie aziendali e ha tra i suoi impiegati un contadino che coltiva la terra per l’azienda e ogni due settimane si presenta con ortaggi biologici per tutti, mentre Marcel Zanolari, impresa agricola, ha assunto una decina di dipendenti con problemi psichici e di tossicodipendenza e offre orari flessibili. Infine, Dermophisiologique, impresa che fa cosmesi certificata, è la prima azienda italiana ad essersi dedicata all’estetica oncologica formando anche estetiste specializzate.

“Milano è storicamente la capitale del terzo settore e dell’impresa sociale. Non stupisce che sia anche la principale città d’Italia per questo tipo di aziende: infatti siamo stati anche promotori del primo incubatore di imprese sociali, tra le quali c’è anche una società B Corp”, osserva Cristina Tajani, assessore milanese alle politiche del lavoro, alle attività produttive e al commercio. Non solo. L’Italia è stato anche il primo Stato ad avere una legge che riconosce le B-Corp, grazie al ddl approvato a gennaio 2016 e promosso dal senatore Mauro Del Barba, ex assessore al bilancio del comune di Morbegno e fondatore dell’associazione ‘Morbegno 2020’, attiva sul fronte degli investimenti produttivi per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile.

COME SI DIVENTA B CORP. Al momento circa 300 aziende italiane hanno richiesto di diventare B Corp, ma il processo è lungo (occorre circa un anno) e tutt’altro che semplice: la certificazione Bia (B Impact Assessment) viene emessa da B Lab, l’associazione fondata da Bart Houlahan, attraverso una precisa procedura di verifica. La performance dell’azienda viene analizzata sia nel suo business model sia nella governance verso la comunità e l’ambiente. Segue un questionario approfondito che richiede un punteggio minimo di 80 su una scala da 0 a 200 e, superato questo, si ottiene il certificato. Il mantenimento costa 500 euro l’anno e a fine anno ogni impresa certificata B Corp deve presentare, insieme al bilancio, una relazione sul perseguimento degli obiettivi di sostenibilità che si è posta. Infine, B Lab assicura il mantenimento degli standard attraverso una verifica biennale per confermare o revocare il titolo.

© Riproduzione riservata