Mediobanca, Nagel scrive a Consob perché Mps integri l’offerta di tre punti

Mediobanca, Nagel scrive a Consob perché Mps integri l’offerta di tre punti© Shutterstock

Dopo che Alberto Nagel ha aggiornato il piano di Mediobanca al 2028, arriva una richiesta alla Consob. Si tratta dell’ex articolo 114 del Tuf e l’obiettivo è che Mps integri nel suo documento di offerta tre punti. In sostanza, Monte dei Paschi dovrebbe fornire una rappresentazione delle implicazioni economico-finanziarie nel caso in cui non dovesse raggiungere il 50,1% di Piazzetta Cuccia.

I dettagli al vaglio dell’Autorità

Sul piatto finisce il valore dell’impatto per l’istituto toscano che deriverebbe dal mancato raggiungimento delle sinergie ed efficienze sul fronte operativo e gestionale. Si parla anche delle conseguenze che scaturirebbero dal mancato utilizzo integrale delle Dta. Si tratta dei benefici fiscali sul capitale regolamentare e sulla redditività prospettica del nuovo gruppo. Infine, Mediobanca – sotto la guida di Nagel – ha chiesto alla Consob di tenere sotto controllo gli effetti sulle proiezioni degli utili e dei dividendi di Mps nel prossimo triennio. In sostanza chiede la massima trasparenza nei confronti degli azionisti, che si trovano a dover scegliere se affidare le proprie azioni a Monte dei Paschi o meno.

Nel frattempo, il board di Monte dei Paschi ha esercitato la delega all’aumento del capitale, tutto per carta, di massimi 13,2 miliardi per supportare l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca. La banca ha già depositato in Consob il prospetto informativo, oggi lo integrerà e l’Autorità dovrebbe dare l’ok verso la metà della prossima settimana. Successivamente il Consiglio d’amministrazione di Mediobanca si esprimerà sull’offerta.

I tempi dell’Ops

L’apertura sul mercato dell’operazione potrebbe quindi avvenire il 14 luglio 2025, ma c’è anche la possibilità che venga anticipata. Mps indicherà la soglia di riferimento del capitale Mediobanca alla quale vuole arrivare, oltre a tutte le condizioni dell’offerta, inclusa la scadenza che sarà dilatata sino a inizio settembre. Rispetto all’aggiunta di una componente in contanti la banca avrà tempo di decidere anche alla fine dell’Ops. 

Infine, riguardo al controllo, nel caso di un tasso di adesione inferiore al 50%, il board, il “con la società di revisione incaricata, dovrà certificare con un report la sussistenza del controllo di fatto”, questa è la condizione imposta dalla Bce.

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