L’italiana Moltiply chiede a Google 3 miliardi di danni

Il gruppo a capo del portale Trovaprezzi ha accusato la multinazionale americana di concorrenza sleale a favore di Google Shopping: nel mirino le pratiche tra il 2010 e il 2017. La replica di Mountain View

L'italiana Moltiply chiede a Google 3 miliardi di danni© Shutterstock

Una richiesta di risarcimento miliardaria da un’azienda italiana a una multinazionale statunitense. Moltiply Group, società italiana quotata al segmento Star di Borsa Italiana, ha annunciato di aver avviato un’azione legale contro Google e diverse sue controllate.

Al centro del contenzioso c’è un presunto abuso di posizione dominante da parte del colosso di Mountain View, che avrebbe favorito sistematicamente il proprio servizio di comparazione Google Shopping a scapito dei concorrenti, tra cui Trovaprezzi.it, gestito dalla controllata 7Pixel. La richiesta di danni, notificata al tribunale di Milano, ammonta a 2,97 miliardi di euro.

Tale cifra, secondo quanto indicato da Moltiply in una nota stampa, include anche gli interessi e gli effetti strutturali dell’abuso contestato protrattosi tra il 2010 e il 2017. L’azione legale prende le mosse dalla sanzione inflitta dalla Commissione Europea a Google nel 2017: una multa da 2,4 miliardi di euro per pratiche anticoncorrenziali legate al servizio Google Shopping. Una decisione poi confermata nel 2021 dal Tribunale dell’Unione Europea e resa definitiva dalla Corte di Giustizia UE nel settembre 2024.

Secondo le autorità europee, Google avrebbe abusato della propria posizione dominante sul mercato delle ricerche online, manipolando i risultati per far comparire Google Shopping in cima alle pagine, relegando invece in posizioni marginali i link di comparatori concorrenti. Secondo le stime di Bruxelles, tra il 2008 e il 2017 il traffico verso Google Shopping è aumentato di 45 volte nel Regno Unito, 35 in Germania e 14 in Italia.

I legali di 7Pixel hanno calcolato che tra il 2011 e il 2017 Trovaprezzi e Shoppydoo – un altro comparatore di 7Pixel, chiuso nel 2021 – hanno perso ricavi e profitti significativi a causa della visibilità preferenziale garantita a Google Shopping. A ciò si aggiungono, secondo la denuncia, i mancati introiti che Moltiply avrebbe potuto ottenere negli anni successivi in un mercato non alterato da pratiche anticoncorrenziali. La società guidata da Moltiply afferma che l’effetto dell’abuso è stato “strutturale e irreversibile”, modificando l’assetto competitivo del settore della comparazione online.

La replica di Google

A seguito dell’azione di Moltiply Group, Google ha precisato attraverso un suo portavoce: “Le modifiche apportate nel 2017 in seguito alla decisione della Commissione Europea stanno funzionando come previsto, tanto che il numero di comparatori shopping in Europa che utilizzano le nostre soluzioni shopping si è moltiplicato da soli 7 a oltre 1.550, senza alcun intervento della Commissione. Siamo fortemente in disaccordo con queste esorbitanti richieste di risarcimento danni private, che ignorano il successo e la crescita di questo settore”.


Articolo aggiornato il 9 maggio alle ore 14.54

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