Il Botswana punta su De Beers per rilanciare i suoi diamanti

Con un prestito promesso dal Qatar e l'incarico a Lazard, il Paese africano si muove per prendere il controllo del colosso minerario in crisi

Il Botswana punta su De Beers per rilanciare i suoi diamanti© Shutterstock

Da settimane, il governo del Botswana si sta muovendo per assumere il controllo di De Beers, la più celebre società al mondo nel settore dell’estrazione e vendita di diamanti naturali. Un’operazione ambiziosa che nasce da una profonda crisi strutturale del comparto e dal peso decisivo che i diamanti hanno per l’economia nazionale: rappresentano il 30% del Pil, il 70% delle entrate in valuta estera, l’80% delle esportazioni e un terzo delle entrate fiscali del Paese.

Il Botswana possiede già il 15% di De Beers, ma la restante quota dell’85% è detenuta da Anglo American, che ha annunciato l’intenzione di vendere nell’ambito di una più ampia ristrutturazione. Alla base della decisione, ci sono le pesanti perdite che il gruppo ha registrato: nel primo semestre del 2025 De Beers ha subito un calo del 23% nella produzione, fermandosi a 10,2 milioni di carati, e un crollo dell’Ebitda da +300 milioni a -189 milioni di dollari.

A innescare la crisi è stata soprattutto la crescita vertiginosa dei diamanti sintetici, che hanno eroso la domanda dei diamanti naturali. In meno di dieci anni, la quota di mercato dei sintetici è passata dall’1% al 20% delle vendite globali, con un prezzo inferiore anche del 30-40% rispetto ai naturali.

Il presidente Duma Boko, in carica dal 2024, ha più volte criticato De Beers per la sua gestione, giudicata inefficace. Lo scorso mese ha dichiarato pubblicamente che la società “non stava facendo il suo lavoro”, suggerendo che il governo avrebbe dovuto assumerne il controllo.

Per concretizzare questo obiettivo, il Botswana ha nominato Lazard come consulente finanziario, affiancando Cbh Compagnie Bancaire Helvétique, già incaricata a luglio. Lazard, come evidenziato in un articolo del Financial Times, ha un’esperienza consolidata nelle operazioni complesse del settore minerario, come nel recente tentativo di acquisizione da parte di Bhp di Anglo American.

Un sostegno fondamentale potrebbe arrivare dal Qatar: pochi giorni prima dell’incarico a Lazard, la società Mansour Holdings ha promesso un investimento da 12 miliardi di dollari destinato a vari settori, tra cui anche un’eventuale acquisizione di De Beers.

Secondo fonti vicine al dossier, Anglo American ha già ricevuto circa nove manifestazioni di interesse, ma il Botswana, in quanto azionista, ha il diritto di eguagliare qualsiasi offerta. Tuttavia, il valore di mercato effettivo potrebbe essere inferiore rispetto alla valutazione contabile indicata da Anglo, pari a 4,9 miliardi di dollari.

Il governo punta a usare questa operazione come leva per rilanciare l’estrazione nazionale e ottenere un maggiore controllo lungo tutta la filiera, compreso il commercio dei diamanti grezzi. Già oggi, attraverso Debswana, una joint venture controllata al 50% da De Beers e al 50% dallo Stato, viene estratta buona parte dei diamanti del Paese. Ma solo il 30% dei diamanti grezzi resta sotto il controllo diretto del Botswana: una quota destinata a crescere gradualmente fino al 50% entro il 2033.

Per contrastare la concorrenza dei diamanti artificiali, la ministra Bogolo Kenewendo ha proposto una modifica normativa che prevede l’utilizzo di unità di misura diverse per distinguere i prodotti: i carati per i diamanti naturali, i grammi per quelli sintetici. Una mossa simbolica ma significativa, che rientra nella strategia del governo per rilanciare un settore vitale per il Paese.

Nel frattempo, le difficoltà del settore hanno costretto il governo a rivedere al ribasso le previsioni di crescita economica: dal +3,3% a quasi zero per il 2025, con un deficit previsto pari al 7,56% del Pil.

Nonostante l’ambizione e il sostegno del Qatar, restano molti dubbi sulla possibilità che il Botswana riesca davvero ad acquisire De Beers. La capacità finanziaria è limitata, e l’intero settore è ancora avvolto dall’incertezza. Tuttavia, per il governo botswano, prendere il controllo della società non significa solo un cambio di proprietà: rappresenta una scommessa sul futuro stesso dell’economia nazionale.

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