Ferrovie dello Stato, aumentano gli utili ma cambia il gruppo dirigente

È sempre più probabile l’arrivo di nomi nuovi ai vertici del gruppo FS, che nel 2015 conquista numeri positivi

Gli utili delle Ferrovie dello Stato migliorano, ma ciò non basta a fermare il cambiamento. Il momento del cambio ai vertici di FS, infatti, è sempre più vicino: pochi giorni fa si è svolto a Palazzo Chigi un incontro tra i dirigenti del gruppo, il Presidente Marcello Messori e l’amministratore delegato Michele Elia, e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affiancato dal Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Tra i nomi favoriti per il cambio vi sarebbe quello di Renato Mazzocini, che ha lavorato per privatizzare il trasporto locale di Firenze.

I RISULTATI DEL 2015. Una prospettiva di cambiamento cui, però, la dirigenza di FS ha contrapposto i buoni risultati guadagnati dal gruppo negli ultimi tempi. La crescita delle ferrovie italiane, infatti, si attesta al 18 novembre (il preconsuntivo 2015 è attualmente aggiornato a questa data) su un +60%, passando da 303 milioni a ben 500. Crescono anche gli investimenti: nel 2015 hanno raggiunto la quota di 5,3 milioni, dei quali 3,4 spesi in infrastrutture e 1,5 nel materiale rotabile; nel 2014 si fermarono a 4,3 miliardi. Grandi cose si attendono, inoltre, con lo sblocco delle grandi opere: Elia, infatti, è commissario di Governo relativamente alla rete ferroviaria da implementare in Sicilia, e si attendono i piani per lo sviluppo della linea Napoli-Bari.

TRASPORTO LOCALE. Un ulteriore passo avanti rivendicato dagli attuali vertici sta nello sblocco dei contratti di servizio in 17 Regioni su 21 (la trattativa è ancora in corso in 4 Regioni); per le linee maggiormente frequentate dai pendolari si promette un investimento in nuovi mezzi per 1,87 miliardi. Intanto, l’Alta velocità è stata ulteriormente migliorata grazie ai nuovi treni Frecciarossa 1000. Elia e il suo gruppo dirigente hanno presentato un piano industriale che ha posto tra gli obiettivi prioritari la razionalizzazione del trasporto pubblico locale, puntando a una maggiore integrazione con i mezzi su strada. Ulteriori punti di discussione stanno nell’implementazione delle attività di trasporto merci e di logistica, e uno sforzo maggiore per l’internalizzazione di FS.

FS ALL’ESTERO. Il fatturato estero resta, comunque, uno fra i campi in cui l’attuale dirigenza può dimostrare di aver ottenuto dei risultati: i guadagni al di fuori dell’Italia sono in espansione, e rappresentano ormai il 12% del totale. Fs ha inoltre assunto un ruolo di rilievo in alcuni progetti europei, quali le linee Parigi-Bruxelles, Madrid-Barcellona, Amburgo-Francoforte e l’Alta velocità britannica; non è mancata inoltre una sua partecipazione a piani extra-europei,in Arabia Saudita, Oman, Brasile e per la linea Singapore-Kuala Lampur. L’attenzione all’estero è tra le mosse che FS ha posto in essere per contrastare la flessione prevista nei prossimi mesi nella redditività dell’azienda (da 2.013 a 1.9000 milioni), che il gruppo imputa al peggioramento delle condizioni normative.

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