Ecofin: Padoan spinge su riforme e incentivi

Tre i pilastri su cui si fonderà il semestre italiano alla presidenza ue: maggiore integrazione, riforme strutturali e incoraggiamento agli investimenti. La Germania: “Che non sia una scusa per evitare il consolidamento di bilancio”

La seduta pubblica dell’Ecofin, dedicata alle priorità del semestre italiano, è durata meno di un’ora. Ma è stata sufficiente a contrariare i tedeschi. Nel suo intervento, infatti, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, presidente di turno Ecofin, ha illustrato i tre pilastri su cui si fonda la strategia italiana: maggiore integrazione (tradotto: completamento del mercato unico), riforme strutturali e incoraggiamento agli investimenti. «C’è pieno accordo sul fatto che il modo per aumentare la crescita in Europa (qualcosa di cui tutti hanno bisogno, inclusa la Germania) è attraverso le riforme strutturali. Su questo siamo sulla stessa linea», ha spiegato Padoan durante la riunione dell’Ecofin, «Stiamo realizzando le riforme e come presidente dell’Ecofin il mio obiettivo è aiutare tutti i Paesi a trovare incentivi e la spinta per le riforme». Per poi precisare: «Si possono utilizzare gli spazi del Patto, non cambiare le regole ma usare quelle che ci sono in modo migliore, con lungimiranza». Quanto ai negoziati sulla flessibilità, ha risposto: «Mi aspetto di cominciare un dialogo molto concreto sul tema della crescita e dell’occupazione e su questo c’è il totale accordo. È la priorità numero uno dell’Unione Europea». Immediata la reazione dei tedeschi: «L’attenzione sulla crescita e sulle riforme è giusta e la sosteniamo pienamente, è decisivo per rafforzare gli investimenti e la competitività, ma le riforme non devono essere una scusa per evitare il consolidamento di bilancio», ha detto il ministro tedesco dell’economia Wolfgang Schaeuble all’Ecofin. Per quanto riguarda invece gli aspetti bancari, l’Italia si impegna a garantire la buona partenza del meccanismo di vigilanza unico, fissata per il 4 novembre: «Valuteremo gli stress test», spiega Padoan che mira a «dare quanto più possibile segni di irreversibilità del progetto di unione bancaria. La presidenza italiana farà in modo che il Consiglio sia ben coordinato a livello internazionale, soprattutto a livello di G-20».

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