Dopo un mese di negoziati, Washington e Bruxelles hanno condiviso la dichiarazione congiunta. Sui dazi, è stato finalmente trovato un accordo fra Ue e Usa. che sancisce l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Ue. Le parti in causa hanno stilato un documento con i punti dell’intesa, che però poi andrà formalizzata in uno giuridicamente vincolante.
Fra le decisioni prese, ce n’è una che penalizza il Made in Italy. Il vino, fra i prodotti più esportati fuori dai confini europei, non ha ottenuto alcuna esenzione. Inoltre vengono confermati i dazi al 15%, che riguardano anche il settore farmaceutico e quello delle automobili. Sono stati eliminati invece quelli dell’Ue su tutti i beni industriali statunitensi. È stato confermato l’acquisto di gnl, petrolio, prodotti dell’energia nucleare per 750 miliardi di dollari sino al 2028. Entro i prossimi tre anni, oltretutto, le aziende europee stimano di investire circa 600 miliardi di dollari in settori strategici in America.
L’Unione si impegna ad acquistare almeno 40 miliardi di dollari di chip di intelligenza artificiale da aziende statunitensi. Questa rappresenta una buona notizia per azienda come Nvidia. Inoltre, verranno incrementati gli acquisti di equipaggiamento militare e per la difesa da Washington. L’Ue fornirà un accesso preferenziale a un’ampia gamma di prodotti ittici e agricoli.
Dazi Usa: farmaci e auto al 15%
Rispetto alla guerra commerciale sui dazi, l’accordo Ue-Usa prevede che – dal primo settembre – ci sarà una tariffa agevolata sui farmaci generici. Lo stesso vale per i precursori chimici, gli aerei e i loro componenti, le risorse naturali non disponibili come il sughero provenienti dall’Europa. I prodotti farmaceutici, i semiconduttori e il legname – considerati beni strategici – non avranno per l’Unione dazi superiori al 15%.
Lo stesso trattamento verrà riservato alle auto e alle loro parti, ma verrà applicato parallelamente all’avvio da parte dell’Ue delle procedure per la riduzione delle tariffe sui prodotti Made in Usa. Washington, infine, si impegna a una maggior esportazione di tecnologia purché Bruxelles alzi i suoi standard di sicurezza.
Acciaio, alluminio, vino e servizi digitali: cosa è stato stabilito
Su acciaio e alluminio e loro derivati, le due parti in causa si impegnano a cooperare per tutelare i rispettivi mercati interni dalla sovrapproduzione “garantendo al contempo la sicurezza delle rispettive catene di approvvigionamento, anche attraverso soluzioni di contingentamento tariffario”, si legge nel documento congiunto.
“I dazi su vino, alcolici e birra erano uno degli interessi più importanti dell’Unione Europea. Purtroppo, non siamo riusciti a ottenere questo settore e questa categoria tra i settori che continuerebbero a essere a livello Npf”, lo ha detto Maros Sefcovic, commissario Ue al commercio, riferendosi allo status di nazione più favorita. Tuttavia, le trattative non sono chiuse.
Sul Digital Market Act e il Digital Service Act “abbiamo tenuto queste questioni fuori dai negoziati commerciali, concentrandoci su ciò che era chiaramente la priorità, e quindi non troverete alcun riferimento a questo nella dichiarazione congiunta”, ha aggiunto Sefcovic.
Sono stati presi impegni reciproci per – quelle che riguardano regolamenti interni, norme, standard di sicurezza e di salute – e per un accordo che riguarda la cybersicurezza e i diritti del lavoro internazionali.
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