Cultura, in Italia un business da 92 miliardi e 1,5 mln di occupati

Se si considera anche l’indotto, cioè tutta la produzione attivata nei settori affini, si arriva a 255,5 miliardi: il 16,6% del valore aggiunto nazionale

Secondo un rapporto curato dalla fondazione Symbola e da Unioncamere, nel 2017, quello che è stato definito come “Sistema produttivo culturale e creativo”, ossia l’insieme di imprese, pubbliche amministrazioni e onlus che in Italia lavorano attivamente nel campo culturale, ha generato un business da più di 92 miliardi di euro. Se si considera anche l’indotto, cioè tutta la produzione attivata nei settori affini, la cifra sale fino a 255,5 miliardi, che equivalgono al 16,6% del valore aggiunto nazionale. Il comparto è fiorente anche per quanto riguarda l’occupazione: impiega, infatti, un milione e mezzo di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Fra l’altro, si tratta di numeri in crescita: rispetto al 2016, per esempio, il valore aggiunto è aumentato del 2% e quello dell’occupazione dell’1,6%. “Cultura e creatività sono la chiave di volta in tutti i settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e cresce il loro ruolo nell’economia. La bellezza è uno dei nostri punti di forza. Tanto che, secondo un’indagine della rivista US News e dell’Università della Pennsylvania, siamo addirittura il primo Paese al mondo per l’influenza culturale” ha commentato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.

I settori più produttivi della cultura sono editoria e videogiochi

Nel dettaglio, dalle industrie culturali arriva un contributo di 33,6 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,2% del complessivo nazionale), grazie all’impiego di 488mila persone (1,9% degli addetti totali). Le industrie creative, invece, generano 13,4 miliardi di valore aggiunto e contano quasi 261mila addetti. Infine, le performing arts fanno registrare 7,9 miliardi di euro di ricchezza e 141mila posti di lavoro, mentre la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico 2,8 miliardi di euro di valore aggiunto e 51mila persone occupate. A questi quattro ambiti vanno aggiunte le attività creative-driven, che vantano 34,5 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,2% del complessivo nazionale) e più di 579mila addetti (2,3% del totale nazionale).I settori più produttivi? Sicuramente l’editoria e la stampa: il loro valore aggiunto è pari a 13,8 miliardi di euro, lo 0,9% del valore aggiunto nazionale. Seguono videogiochi e software, con 12 miliardi di euro di valore aggiunto, lo 0,8% del totale nazionale. Bene anche design e architettura (8,6 miliardi di euro) e comunicazione (4,8 miliardi di euro).

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