Consiglio supremo della difesa, meno soldi per le missioni all’estero

Stretta sulla Difesa, ma l'Italia vuole mantenere gli impegni anche con meno risorse. In Libia l'Italia farà la sua parte anche nella fase post-conflittuale

Razionalizzare la spesa delle Forze Armate. È l’imperativo del Consiglio supremo della Difesa che oggi, mercoledì 6 luglio, ha confermato gli impegni presi a livello internazionale che, però, dovranno essere ridefiniti a fronte “di una ridotta disponibilità di risorse finanziarie”. In pratica l’Italia vuole mantenere il suo ruolo cruciale “a sostegno della sicurezza e della stabilità internazionale”, ma al tempo stesso vuole apportare tagli al budget quanto mai necessari. E così il Consiglio – presieduto del capo dello Stato, Giorgio Napolitano – “ha convenuto sull’opportunità di procedere, di concerto con le Istituzioni internazionali e tenuto conto degli sviluppi sul terreno, a ogni possibile ridefinizione dei nostri contingenti. La ricerca di soluzioni concordate – continua il comunicato del Quirianle – sarà ponderata e tempestiva”.Alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei ministri Frattini (Esteri), Maroni (Interno), Tremonti (Economia), La Russa (Difesa) e Romani (Sviluppo economico), oltre al capo di Stato Maggiore della Difesa, general Biagio Abrate, il Consiglio ha fatto il punto sulla situazione internazionale, con particolare riferimento alle crisi in atto nei Paesi del Nord-Africa, in Medio Oriente e in Afghanistan. Per la Libia è stato confermato l’impegno fino al termine del conflitto e sono state valutate le possibili azioni da intraprendere nella situazione post-conflittuale.“Il Consiglio – continua la nota – ha esaminato lo stato della cooperazione internazionale in materia di sicurezza e difesa, verificando le opzioni percorribili per realizzare concretamente, in seno alle Organizzazioni Internazionali e innanzitutto in seno all’Unione Europea, le economie di scala e strutturali necessarie per far fronte efficacemente e a costi sostenibili alle crescenti esigenze di governance globale. Nella medesima prospettiva, è stata evidenziata la necessità che, per eliminare fonti di spesa non strettamente rapportabili all’assolvimento dei compiti primari dello strumento militare, si porti avanti concretamente e si intensifichi il processo di razionalizzazione delle Forze Armate”.

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