Aziende, l’Ocse prepara misure contro i trucchi anti tasse

Accordi sulla doppia imposizione e transfer pricing nel mirino dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Il segretario generale Gurria: “Sfida complessa: abbiamo creato un sistema in cui è legale non pagare o pagare poche tasse”

In occasione del prossimo G20* di luglio, l’Ocse – l’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico – presenterà la sua ricetta per contrastare gli escamotage fiscali, come il transfer pricing e gli accordi sulla doppia imposizione, spesso utilizzati dalle multinazionali per evitare di pagare le tasse. La notizia, come riportato dal quotidiano ItaliaOggi, è stata confermata direttamente dal segretario generale Ocse, Angel Gurria: “E’ una grossa sfida, più complessa che combattere l’evasione, perché abbiamo creato un sistema in cui è legale non pagare le tasse, o pagarne molto poche”.Tra gli interventi possibili si ipotizza una modifica del sistema degli accordi sulla doppia tassazione, affinché questi non vengano sfruttati per evitare il pagamento delle imposte in entrambi i Paesi; inoltre l’Ocse starebbe studiando una riforma del sistema del transfer pricing, dell’utilizzo delle obbligazioni convertibili (tassate in maniera differente da Paese a Paese), e dell’armonizzazione del trattamento fiscale degli strumenti finanziari. Nel pacchetto di riforme previste dall’Ocse, si scrive sul quotidiano economico, figurerebbe infine una regolarizzazione dell’utilizzo dei marchi e brevetti da parte delle multinazionali. Troppo spesso, infatti, società registrano brand o processi in paradisi fiscali per poi rivenderne i diritti all’utilizzo delle proprio filiali situate in giurisdizioni ad alta tassazione, abbattendo in questo modo il livello di utili e quindi di imposte dovute.

*Il G20 è un organismo informale comprendente i ministri economici e finanziari e i governatori delle banche centrali di 19 paesi, sia industrializzati che emergenti, nonché l’Unione europea, rappresentata dalla Presidenza di turno del Consiglio europeo e dalla Bce. Partecipano alle riunioni anche i rappresentanti dell’Fmi e della Banca mondiale. Costituito nel 1999 con lo scopo di allargare il dialogo su questioni di rilievo per la stabilità economica globale a paesi di importanza sistemica, il G20 comprende, oltre ai paesi del G7, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Russia, Sudafrica e Turchia.

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