Il settore delle auto in Italia, e non solo, è ancora in crisi e non pare esserci un miglioramento all’orizzonte. A parlare chiaro è la situazione che sta vivendo Stellantis, unico produttore di automobili nel Paese oltre a Ferrari. L’azienda fa sempre più ricorso a strumenti come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà. L’anno scorso, sono state prodotte circa 300 mila automobili, un numero che non si vedeva dal 1956: quando si toccava quota 280 mila e quando l’Italia iniziava una commercializzazione massiva
Il 2025 potrebbe segnare un nuovo record in negativo. Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo Stellantis ha prodotto 123.905 automobili: più di 60 mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che ha toccato quota 186.510 unità. La situazione non muta molto se si contano anche i veicoli commerciali: nel primo semestre 2025 se ne sono prodotti 221.885, contro i 303.510 del 2024.
Tutti i dati e le previsioni future
A causa del settore delle auto in crisi, il gruppo Stellantis negli anni ha anche ridotto sensibilmente la propria forza lavoro in Italia. Prima della fusione tra Fca e Peugeot erano 66 mila i dipendenti impiegati in Italia, adesso sono circa 40 mila. Per questa situazione che non accenna a migliorare, lo stabilimento di Termoli, dal primo settembre fino al 31 agosto 2026, metterà in atto un nuovo contratto di solidarietà per tutti i suoi quasi 2 mila lavoratori. Lo stesso vale per Torino Mirafiori. Non c’è altro da fare, visto che Melfi ha perso 2 mila dipendenti dal 2021 e a Modena, con Maserati, si sono prodotte solo 45 auto in sei mesi.
A guidare il settore delle auto in Europa è la Germania, con 3,9 milioni di unità prodotte, seguita dalla Spagna con 1,9 milioni. La crisi del settore, però, colpisce tutti i Paesi. Non a caso Opel, marchio del gruppo Stellantis, ha rinunciato al proprio termine (a scadenza autoimposta) per la vendita di motori e auto endotermiche. In controtendenza vanno i veicoli elettrici. In Italia nel primo semestre 2025 se ne sono vendute quasi 45 mila, pari a un incremento del 28%. Ma, rispetto agli altri Paesi europei, la produzione è contenuta. Sul totale dei veicoli venduti tra gennaio e giugno, soltanto il 5,2% era elettrico, mentre la media Ue a è al 15,6%.
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