Il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per valutare di prendere un’auto nuova, lo dice l’osservatorio Compass dal quale emerge come un italiano su tre sta valutando di acquistare. Nello specifico, il 35% ha in programma di farlo nei prossimi 12 mesi e vorrebbe scegliere un modello ibrido.
Si tratta di dati significativi in un mercato che l’anno scorso era stabile, con un +0,7% per le immatricolazioni di auto nuove e che vede ancora una prevalenza della mobilità privata: il 90% delle famiglie ha almeno un’auto che usa con regolarità.
Fondamentale è il credito al consumo: le erogazioni per l’acquisto di due e quattro ruote hanno raggiunto i 24,5 miliardi di euro, registrando un aumento del 5,5% rispetto al 2023 e corrispondono a più dell’80% del totale impiegato per i beni durevoli.
“Anche quest’anno i dati dell’Osservatorio confermano il ruolo strategico del credito al consumo nel sostenere l’intero settore automotive in tutte le sue fasi, dall’acquisto al post-vendita– ha spiegato Luigi Pace, direttore centrale Marketing e Financial Partnership di Compass -Nonostante un quadro macroeconomico complesso, la domanda di auto resta ancora vivace, soprattutto tra chi guarda a modelli nuovi e alimentazioni sostenibili. Per molti automobilisti, il credito al consumo rappresenta una leva irrinunciabile per il proprio acquisto. Allo stesso tempo, formule innovative come il Buy Now Pay Later si stanno affermando nell’after-sales, rispondendo alla crescente richiesta di flessibilità”.
Formule e modelli auto e preferiti dagli italiani
È sempre più utilizzata la formula Buy Now Pay Later, scelta dal 57% degli automobilisti. In questo modo, infatti, si sente più tranquillo nella gestione delle spese post-acquisto di manutenzione e riparazione.
Le auto che gli italiani vorrebbero acquistare sono elettriche o ibride nel 54% dei casi, con una preferenza notevole per quelle elettriche che verrebbero scelte dal 44%. Emergono anche peculiarità geografiche. Al Sud e tra i ceti medio-bassi si predilige l’usato e il diesel e usate, mentre il Centro-Nord, fra i più giovani e nei ceti medio-alti, si guarda a soluzioni più sostenibili per l’ambiente.
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