È ufficiale, l’accordo è stato trovato ed è vincolante: Saipem e Subsea7 si fondono per creare un colosso del settore energetico: Saipem7. I ricavi stimati sono pari a 21 miliardi di euro e si dovrà gestire un portafoglio ordini da 43 miliardi.
La notizia è stata resa nota attraverso una nota congiunta delle due aziende. La fusione dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2026 e creerà un gruppo con un EBITDA di oltre 2 miliardi di euro e una generazione di cassa superiore agli 800 milioni di euro.
I dettagli dell’operazione
L’accordo fra Saipem e Subsea7 prevede una fusione paritetica, le due società deterranno ciascuno il 50% del capitale sociale della nuova Saipem7. Gli azionisti di Subsea7 che aderiranno all’operazione riceveranno 6,688 nuove azioni Saipem per ogni azione Subsea7 in loro possesso. Inoltre, Subsea7 distribuirà un dividendo straordinario di 450 milioni di euro ai propri azionisti immediatamente prima del perfezionamento della fusione. Le sinergie, a regime, dovrebbero essere pari a 300 milioni di euro su base annua e creare un valore notevole.
Saipem7 avrà la sede legale in Italia e l’headquarter a Milano, le azioni che saranno quotate sulla Borsa di Milano e su quella di Oslo. Inoltre, gli azionisti di riferimento delle due società – Eni, CDP Equity per Saipem e Siem Industries per Subsea7 – hanno sottoscritto un patto parasociale. L’a.d. di Saipem7 sarà designato da Eni e CDP Equity, ed è stato identificato con Alessandro Puliti; mentre il Presidente del Cda sarà nominato da Siem e sarà Kristian Siem. Lo statuto di Saipem7 adotterà anche il meccanismo del voto maggiorato, due voti per azione, disponibile per tutti gli azionisti su richiesta.
Infine, le due aziende, insieme, potranno contare su una forte complementarità geografica, di competenze, flotte navali e tecnologie. Saranno attive in oltre 60 Paesi e offrirà una gamma completa di servizi offshore e onshore, dall’ingegneria e costruzione alla manutenzione e decommissioning, servendo clienti nei settori oil, gas, cattura del carbonio ed energie rinnovabili. La flotta combinata con più di 60 navi e una forza lavoro specializzata di circa 44 mila persone permetteranno di affrontare progetti complessi e di puntare sull’innovazione tecnologica.
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