Accordo Meta-Google per i servizi cloud, operazione da oltre 10 miliardi di dollari

Accordo Meta-Google per i servizi cloud, operazione da oltre 10 miliardi© Shutterstock

È stato raggiunto l’accordo Meta-Google sui servizi cloud. La società che controlla Facebook, Instagram a Whatsapp ha firmato un contratto di sei anni per oltre 10 miliardi di dollari. Il fine è poter utilizzare i server di Google e altri servizi di elaborazione remota. Si tratta di uno degli accordi più importanti mai stipulati dalla divisione cloud del colosso del web dalla sua fondazione, avvenuta 17 anni fa.

Il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha grandi ambizioni. Non a caso aveva anticipato di voler investire “centinaia di miliardi di dollari” in infrastrutture di intelligenza artificiale per costruire un’AI “più intelligente degli esseri umani”. L’imprenditore ha chiaro quale sia il mercato del futuro e non vuole rimanere indietro rispetto ai colossi del settore.

I piani di Zuckerberg con Google

Il pensiero va soprattutto a OpenAI: la società che controlla ChatGpt e che ha appena lanciato la quinta versione del celebre chatbot. Zuckerberg quindi pensa di rivoluzionare la sua azienda per rimanere competitivo. Dopo aver condotto per mesi una lunga campagna di assunzioni, che ha portato nel suo organico oltre 50 nuovi ricercatori e ingegneri, la società di Menlo Park ha stabilito di fermarsi.

Il 19 agosto 2025 ha fatto sapere che sta dividendo la sua divisione di intelligenza artificiale in quattro gruppi. Uno si concentrerà sulla ricerca, uno sulla cosiddetta “superintelligenza”, un altro sui prodotti e uno sulle infrastrutture come i data center.

L’accordo Meta-Google Cloud è solido. Il colosso di internet è il terzo provider di servizi cloud dopo AWS di Amazon e Azure, di proprietà di Microsoft. Non a caso, nel secondo trimestre dell’anno in corso ha visto incrementare le sue vendite del 32%, superando i 13 miliardi di dollari.

“Quasi tutti gli unicorni nell’AI generativa utilizzano Google Cloud”, ha specificato Sundar Pichai, Ceo del colosso di Mountain View, durante la conferenza degli analisti di fine luglio. Pure OpenAI, che sinora ha fatto affidamento soprattutto su Microsoft per i servizi cloud, ha recentemente firmato un contratto con Google. Una scelta atipica, visto che le due aziende sono rivali, ma che ha senso: diminuire la dipendenza da Microsoft.

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