Crisi The Body Shop: da 1 miliardo a 200 milioni di valutazione in 6 anni

La catena di negozi britannica per la cura del corpo ha presentato istanza di fallimento nel Regno Unito. A rischio 2 mila posti di lavoro e 200 negozi

The-Body-ShopPhoto by Leon Neal/Getty Images)

Momento difficile per The Body Shop. La catena di negozi britannica, specializzata in prodotti di cura per il corpo, ha presentato istanza di fallimento per le sue attività nel Regno Unito. Un procedimento che dà ora agli amministratori nominati dalle autorità fallimentari di provare a salvare un gruppo che nel Regno Unito dà lavoro a più di 2 mila persone su una rete di 200 negozi.  Una rete retail messa in crisi non solo dalla forte concorrenza dell’e-commerce, ma anche dall’impennata dei costi di esercizio che ha caratterizzato il Regno Unito negli ultimi 10 anni.

Il crollo di The Body Shop

Ora i curatori fallimentari cercheranno di stabilizzare la situazione puntando a “rivitalizzare questo marchio iconico” nato nel 1976 dall’attività per i diritti degli animali Anita Roddick. Nel corso degli anni The Body Shop è diventata famoso per la vendita di cosmetici e prodotti per l’igiene personale non testati sugli animali.

In pochi anni la società, detenuta da Roddick fino al 2006, è passata nelle mani del colosso L’Oréal, che l’ha rivenduta alla brasiliana Natura Cosmeticos dieci anni più tardi, nel 2017, con una valutazione di poco superiore al miliardo di sterline. Lo scorso novembre l’acquisizione da parte del private equity Aurelius è stata conclusa con una valutazione dell’azienda di appena 207 milioni di sterline.

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Una realtà globale

Con sede a Londra, The Body Shop è una realtà globale che conta 7 mila dipendenti, operando in 89 mercati attraverso una rete di oltre 900 negozi di proprietà in 20 Paesi e 1.600 store in franchising in altre 69 aree geografiche.

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