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L’importanza dell’inclusione sociale nel luogo di lavoro

architecture-alternativo Credits: ©i Stock
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L’inclusione è un valore aggiunto per la società e oggi sono molte le imprese che stanno iniziando a comprendere quanto sia importante operare in chiave inclusiva anche in ambito lavorativo.

Includere, accettare e integrare tutti i tipi di diversità, culturale, di genere, di orientamento sessuale, di abilità, non solo offre la possibilità di un arricchimento a livello umano, ma aiuta anche a osservare il mondo da punti di vista diversi.

Secondo quanto emerso da uno studio condotto in sinergia da Workday e Sapio Research, e intitolato “Equality Diversity and Inclusion Research Italy”, il 35% degli intervistati ha affermato di mettere in atto, all’interno della propria impresa, iniziative volte a favorire l’integrazione e l’uguaglianza, nonché a sottolineare il valore della diversità, e il 75% ha stanziato budget appositi per raggiungere obiettivi di eguaglianza e integrazione. Purtroppo, ben un intervistato su tre ha dimostrato di non porre attenzione al tema, arrivando addirittura a banalizzarlo o a negarne l’importanza.

Cosa si intende per inclusione sociale in azienda

Quando si parla di inclusione sociale in ambito aziendale, si fa riferimento a tutte quelle iniziative messe in atto per favorire il dialogo, valorizzare le diversità e aiutare tutti i dipendenti a integrarsi. Tra queste rientra ad esempio il progetto “Hair Has No Gender, lanciato nel maggio 2022 di Pantene, noto brand di P&G, multinazionale americana di beni di largo consumo, al fine di favorire e sostenere l’integrazione delle comunità LGBTQ+ sul luogo di lavoro e non solo.

Il lavoro di inclusione punta ad agire su tutti i tipi di “diversità”, sia essa etnica, di orientamento sessuale, di genere, di religione o dovuta alla presenza di disabilità.

Tra i principali obiettivi dell’inclusione rientra naturalmente la volontà di favorire il benessere dei lavoratori, ma vi sono anche altri motivi che spingono le aziende ad agire in questa direzione, primo fra tutti la consapevolezza che ogni individuo, forte della propria esperienza e del proprio particolare modo di essere, è portatore di un valore aggiunto che, se incanalato in modo adeguato, può favorire la crescita e lo sviluppo dell’impresa.

Secondo quanto emerso dagli studi effettuati dalla Out Leadership, impresa che incentra i propri sforzi sull’inclusione LGBTQ+ in ambito lavorativo, i soggetti che soffrono di discriminazione sul luogo di lavoro o che si vedono obbligati a nascondere i propri orientamenti riducono la propria produttività del 10%, incidendo negativamente sulla crescita aziendale.

Di contro, come ci fa sapere un altro studio, effettuato in questo caso dalla McKinsey, l’applicazione di politiche inclusive può portare a una crescita del rendimento pari al 35%.

Naturalmente questi dati possono essere estesi a tutti i tipi di discriminazione e inclusione, compresi quelli che riguardano i portatori di disabilità e la gender equality.

Fattori centrali dell’inclusione aziendale

Le imprese che desiderano aiutare i propri dipendenti a sentirsi a proprio agio all’interno del team di lavoro e a dare il meglio di loro stessi, possono dunque mettere in atto strategie volte a favorire l’inclusione e a valorizzare le diversità.

Fattori chiave sui quali agire per riuscire nell’intento sono:

  • le politiche aziendali relative alla selezione del personale;
  • la distribuzione dei compiti;
  • la creazione di team di lavoro eterogenei;
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • l’educazione, intesa sia come sensibilizzazione dei dipendenti sia come formazione vera e propria.

Il primo passo che il datore di lavoro deve compiere consiste nel combattere ed eliminare i propri preconcetti e nel riuscire a dare il buon esempio a tutti coloro i quali operano intorno a lui e per lui, a partire dai dirigenti e dai responsabili del personale, fino agli impiegati e agli operai.

Solo attraverso questo processo virtuoso e a scalare, nonché mettendo in atto strategie inclusive reali e concrete, si potrà riuscire a ottenere un ambiente di lavoro perfettamente inclusivo e integrato, in grado di trattenere i talenti, esaltare le potenzialità individuali e aiutare ogni soggetto a crescere all’interno dell’azienda e a far crescere i propri colleghi, indipendentemente dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale, dal genere di appartenenza e dalla presenza di qualsiasi tipo di disabilità.