Stipendi: nel 2017 sono aumentati solo dello 0,2%

Il 2017 non è stato un anno particolarmente positivo per le tasche degli italiani. Gli stipendi, infatti, sono aumentati molto meno rispetto all’anno precedente: se nel 2016 avevano registrato un incremento medio del 2,1%, nel 2017 si sono fermati a un modestissimo +0,2%. A rivelarlo è la nuova edizione del Salary Outlook realizzato dall’Osservatorio Jobpricing, secondo cui un lavoratore dipendente in Italia mediamente percepisce una retribuzione annua lorda (la cosiddetta “Ral”) di 29.380 euro. Ovviamente, però, le cose cambiano, e di molto, a seconda della posizione ricoperta. Nel caso degli operai la Ral si ferma a quota 24.865 euro, per salire a 30.814 euro negli impiegati e a 54.021 euro nei quadri. Nei dirigenti vola a 101.821 euro. Se si calcola la tassazione, tuttavia, le differenze appaiono meno marcate. Su 13 mensilità, un operaio guadagna mediamente 1.475 euro netti al mese, un impiegato 1.681 euro, un quadro 2.625 euro e un dirigente 4.542 euro.

Bene gli stipendi di donne e giovani

Gli stipendi non sono uguali in tutta Italia. I dati dicono, infatti, che i lavoratori del nord guadagnano più di quelli del centro e del sud. La Lombardia è la prima regione italiana per peso degli stipendi, vicina a 32mila euro di Ral, mentre la Calabria è ultima con meno di 24.500 euro. Buone notizie per i giovani e le donne. Nelle giovani generazioni, infatti, le retribuzioni sono cresciute più che nelle altre fasce d’età. E, infatti, un impiegato under 24, nel 2017, aveva una Ral di 24.125 euro, in crescita del 5,5% sul 2016. Per quanto riguarda il gap di genere, rimane ancora alto, ma in diminuzione rispetto al 2016: nel 2017 è pari al 10,4% a favore degli uomini, che guadagnano in media circa 2.900 euro in più delle donne, mentre l’anno precedente era del 12,7%.

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