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Lavoro

Quote rosa, via libera del Senato

Il disegno di legge adesso passa alla Camera. Entro il 2018 i consigli di amministrazione dovranno essere composti almeno per il 30% da donne

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Le quote rosa si faranno. Un voto bipartisan al Senato ha dato, ieri, il via libera al disegno di legge sulle quote rosa. 203 voti a favore, 14 voti contrari e 33 astenuti, passa con questi numeri il ddl che prevede che nei consigli di amministrazione, e negli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate, sia garantita una presenza femminile almeno del 30%. Adesso il testo tornerà alla Camera, che lo aveva approvato in prima lettura il 2 dicembre 2010, per il via libera definitivo.

L’entrata in vigoreDopo l’approvazione a Montecitorio – sulla quale non ci dovrebbero essere troppi dubbi – , le aziende avranno altri dodici mesi (e non sei come precedentemente previsto) prima che la norma entri in vigore. A quel punto ci sarà un periodo, compreso tra il 2012 e il 2015, nel quale la percentuale di donne dovrà essere almeno di un quinto. Le quote rosa andranno a regime, invece, nel secondo mandato tra il 2015 e il 2018, a questo punto la percentuale di presenze femminili nei board delle società dovrà essere necessariamente pari a un terzo.

Le sanzioniIn caso di inadempienza, è prevista una diffida della Consob a reintegrare il cda entro quattro mesi, scaduti i quali scatterà, in caso di ulteriore inadempienze una nuova diffida. A questo punto, i cda avranno tre mesi di tempo, dopo dei ci sarà la decadimento. E si pagano forti sanzioni pecuniarie: da 100 mila a un milione di euro per i cda e da 20 mila a 200 mila euro per i collegi sindacali.