Facecjoc, il social che parla in dialetto

Totalmente made in Italy, la piattaforma è dedicata alla condivisione di contenuti

Metti un’interfaccia un po’ Facebook e un po’ Twitter, aggiungici i dialetti italiani e la voglia di condividere ed ecco che il social all’italiana è pronto. Si chiama Facecjoc, ideato da Gianluca De Bortoli, programmatore friulano.

SOCIAL MADE IN ITALY. Anche se l’aspetto grafico di Facejoc richiama quello della concorrenza, l’anima del social è italiana. Lo conferma anche il suo stesso nome: Facecjoc, dove “cjoc” in friulano significa ubriacone, burlone.

Con più di 750 mila iscritti, il social network di De Bortoli è “poliglotta”: oltre a “parlare” i canonici italiano e inglese, “conosce” sette dialetti tra friulano, lombardo, veneto, romanesco (in versione beta), siciliano, sardo, napoletano ed emiliano e trentino (attivi nei prossimi giorni).

ANTI FB. Rispetto alla piattaforma di Marc Zuckerberg, il “local network” italiano permette ai propri utenti di personalizzare l’interfaccia e di vedere chi ha visitato il loro profilo, una novità che se da un lato può infastidire i ficcanaso dall’altro «crea molto più dialogo fra le persone che non si conoscono» come spiega De Bortoli a Il Tempo.

Rispetto al “cugino” americano, il social made in Italy è più orientato alla scelta dei contenuti e alla socializzazione senza invitare gli utenti a disperdersi in giochini vari.

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