Più capitale e meno rischi per le banche: la rivoluzione di Basilea 3

Raggiunto l’accordo dai governatori delle banche centrali sui nuovi requisiti patrimoniali. Trichet: “Le norme contribuiranno alla stabilità finanziaria”

Via alle nuove regole anticrisi per le banche: il Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha approvato ieri il nuovo accordo che impone requisiti più stringenti per gli istituti di credito nel mondo. L’accordo, raggiunto dai governatori delle banche centrali e conosciuto come Basilea 3, prevede l’innalzamento del capitale azionario più riserve (common equity) dal 2 al 4,5% e l’aumento dal 4 al 6% del Tier 1, ovvero la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca. Inoltre sono stati introdotti dei cuscinetti (buffers): uno fisso e l’altro come garanzia per possibili difficoltà cicliche (vedi tabella). Le nuove norme dovranno ora essere approvate al G20 di novembre a Seul dai capi di stato dei paesi, ma l’accordo raggiunto dai governatori delle banche centrali a Basilea ha aperto la strada a un quadro di regole che dovrebbe portare più solidità e stabilità nel comparto del credito internazionale.La riforma entrerà in vigore gradualmente, le banche avranno così un periodo di transizione per adeguarsi ai nuovi standard continuando a supportare la ripresa economica. Per il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, i regolamenti di Basilea 3 “contribuiranno alla stabilità finanziaria nel lungo termine”.I tempi. A partire dal 2013 i nuovi requisiti minimi riferiti al common equity e al Tier 1 saranno pari, rispettivamente, al 3,5% e al 4,5% delle attività ponderate per il rischio e verranno progressivamente aumentati fino a raggiungere i nuovi livelli richiesti nel 2015. Il buffer per la conservazione del capitale verrà introdotto gradualmente a partire dal 2016 ed entrerà pienamente in vigore nel 2019. Basilea 3 rende più rigorose le deduzioni dal capitale, ma saranno introdotte con gradualità entro il 2018. Gli strumenti di capitale computabili nel patrimonio di qualità primaria, nel patrimonio di base e in quello supplementare emessi secondo le attuali regole resteranno interamente in vigore e quindi computabili fino al 2013. Successivamente, l’importo riconosciuto ai fini prudenziali sarà ridotto del 10% ogni anno. Per gli strumenti sottoscritti dai governi durante la crisi si manterrà un riconoscimento integrale fino al 2018.

I requisiti di capitale e buffer (in percentuale)

Azioni ordinarie (al netto)

Tier 1

Capitale totale

Minimo

4,5

6,0

8,0

Buffer

2,5

Minimo più Buffer

7,0

8,5

10,5

Buffer anticiclico

0-2,5

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