Manovra: dietrofront sulle pensioni, “ma una riforma va pensata”

All’interno della maggioranza si starebbe valutando la costituzionalità del provvedimento, la questione potrebbe essere affrontata a margine del prossimo Consiglio dei Ministri

“La norma sulle pensioni è saltata. Vorrei tranquillizzare tutti”. Con queste parole il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, conferma le indiscrezioni trapelate fuori dalla commissione Bilancio del Senato dove si sta procedendo alla discussione della manovra economica. Sul tema pensioni, però, il ministro ha aggiunto che “una riforma (sulle pensioni, ndr), anche al di fuori della manovra dovrà essere pensata: i giovani devono sapere che non potranno andare in pensione prima di 40 di lavoro. È una questione che va posta, chiaramente fuori dalla manovra“.Il provvedimento che prevedeva l’impossibilità di far valere ai fini dei 40 anni di servizio gli anni riscattati per la laurea o per il servizio militare esce così dalla manovra, ma all’interno della maggioranza se ne continuerà a discutere, probabilmente a margine della riunione del Consiglio dei Ministri convocata per giovedì 1° settembre. L’annuncio dello stralcio sarebber arrivato dopo un incontro tra il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e della Semplificazione, Roberto Calderoli, oltre ai tecnici del ministero dell’Economia. Secondo quanto riferito da fonti della maggioranza l’eliminazione della norma sulle pensioni non prevede un minor gettito per le casse dell’erario, perché l’emendamento non era ancora stato presentato e quindi non rientrava ancora nel testo definitivo della manovra. La norma avrebbe interessato una platea di 665 mila persone. Ora bisognerà coprire quel miliardo e mezzo di euro che il governo aveva previsto dalla norma sulle pensioni. Questi soldi dovrebbero arrivare da un’intensificazione della lotta all’evasione: si parla di un inasprimento delle norme e un coinvolgimento dei Comuni.

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