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100% Business People (in Italy): un allegato da non perdere

In edicola con il numero di gennaio-febbraio di Business People, una panoramica su chi sono, cosa fanno e perché sono quello che sono questi 100 uomini e donne che rappresentano uno spaccato dei volti di punta dell’economia nel nostro Paese

Oltre al Calendario 2018 dedicato a 12 mesi di viaggi inaspettati, c’è un allegato da non perdere sul numero di Business People in edicola dall’1 febbraio: la prima edizione dei 100% Business People (in Italy).

Come è naturale che sia, non esiste al mondo un imprenditore o un manager che sia uguale a un altro. Ognuno è speciale a suo modo. Ecco perché non è possibile stilare delle classifiche, ma è certamente possibile individuare chi nel suo campo e in base al suo background ha espresso al meglio le sue capacità. 100% Business People (in Italy), vuole essere una panoramica su chi sono, cosa fanno e perché sono quello che sono oggi questi 100 uomini e donne che rappresentano uno spaccato dei volti di punta dell’economia nel nostro Paese.

Molti sono in vista, per la rilevanza della loro azienda e per le implicazioni anche politiche delle lodo decisioni. Altri sono meno conosciuti, perché agiscono senza finire ogni giorno sui giornali, ma portando avanti progetti che danno lustro e prestigio alle aziende che hanno fondato e/o che dirigono. Li abbiamo riuniti in una sequenza che dà volto e nome alla classe dirigenziale di un’Italia che sta uscendo lentamente dalla crisi, più per merito di chi in questi anni ha continuato a fare al meglio la sua parte sul fronte produttivo, occupazionale e internazionale, anziché per merito di una classe politica spesso impotente o – nella migliore delle ipotesi – distratta.

Troverete imprenditori di lungo corso – come Leonardo Del Vecchio e Giovanni Rana – così come vere eccellenze dell’Italia più innovativa, da Technogym a Moncler passando per Brunello Cucinelli e Ferrero, solo per citarne alcune. E in definitiva, a sfogliare questa lunga carrellata di nomi e volti, di storie e di imprese ci si rende conto che siamo una Nazione che economicamente ha ancora molto da dire e da dare per costruire la grande storia che essa si merita (e ci meritiamo).