«La produzione alimentare è uno dei settori che più ha effetti sull’ambiente e sulla salute umana. Chi come noi coltiva, alleva e produce cibo deve farsi carico di grandi responsabilità. Responsabilità che condividiamo equamente con il consumatore, sempre più chiamato a fare scelte di vita rispettose dell’ambiente e dell’ecologia». Ha le idee chiare sull’argomento Simone Santini, General Manager-Cco di Fileni, che aggiunge: «Le aziende agroalimentari più consapevoli si sono date da fare molto prima che il tema ambientale diventasse un’emergenza globale per farsi trovare pronte davanti alla sfida per la sostenibilità. È, appunto, il nostro caso considerando che noi di Fileni già nel 2000 abbiamo fatto la scelta dell’allevamento avicolo biologico e la portiamo avanti oggi con rilevanti investimenti. Il bio è l’esperienza che ci ha permesso di affermarci in una direzione davvero green che ora ci distingue dagli altri player del settore».

Il biologico è stato quindi una delle chiavi del vostro attuale successo, ma quanto vi è “costato”, non solo in termini economici, questo cambio di passo?
Eravamo perfettamente coscienti che accettare la sfida del biologico avrebbe significato riconsiderare il ruolo e le attività dell’azienda nel suo complesso. Sapevamo che avrebbe avuto effetti sulla riorganizzazione della filiera e sul nostro stesso modo di collocarci nel territorio in cui siamo nati e ci siamo sviluppati. Quella sfida però ci affascinava e continua ad affascinarci sempre di più, perché siamo convinti sia la via maestra per essere un’azienda che mette seriamente ai primissimi posti, in tutti i suoi processi, l’attenzione verso l’ambiente.

Come si è concretizzato e sviluppato nel corso degli anni il vostro impegno nel campo della sostenibilità?
In pochi anni i passi in questa direzione sono stati molti. Un traguardo fondamentale è stato il conseguimento, nel 2017, della certificazione ambientale ISO 14001. Un risultato a cui l’azienda è approdata definendo nel dettaglio una politica ambientale interna, che individua responsabilità specifiche e sancisce un impegno costante nel tempo. È arrivata poi la certificazione GO (Garanzia d’Origine), ad attestare che il 100% dell’energia elettrica acquistata ogni giorno da Fileni proviene da fonti rinnovabili, come ad esempio quella dei pannelli fotovoltaici installati sulle coperture degli allevamenti. Ma ci sono anche gli impianti di cogenerazione installati negli stabilimenti produttivi di Castelplanio e Cingoli, che hanno permesso di ridurre del 10% il consumo di gas ed elettricità per kg di prodotto finito. E ancora: le 1.900 plafoniere a led che hanno sostituito quelle tradizionali nei due stabilimenti e le 3 mila utilizzate negli allevamenti fanno risparmiare circa 550 tonnellate all’anno di CO2. Minore anidride carbonica emessa in atmosfera è anche frutto della razionalizzazione della filiera: con l’avvicinamento degli incubatoi ai centri di allevamento e ai siti produttivi si risparmiano carburante ed energia, pari a circa 270 tonnellate di CO2 ogni anno. La maggiore efficienza logistica ed energetica è anche l’obiettivo del nuovo magazzino automatico di Cingoli, un concentrato di tecnologia che fa risparmiare tempo e risorse. Sostenibile è, inoltre, la scelta di usare la tecnologia solar cooling , che raffresca gli allevamenti sfruttando l’energia solare. Queste scelte (e molte altre che portiamo avanti ogni giorno) ci hanno consentito – nel 2020 – di diventare carbon neutral  limitatamente al nostro perimetro produttivo: un traguardo del quale andiamo particolarmente fieri.

Allevamento-Fileni-Montecappone

L’allevamento biologico Fileni di Montecappone (An)

L’allevamento biologico Fileni di Montecappone (An)

È diffusa l’idea che la produzione di carne non sia sostenibile, come rispondete?
Produrre carne in maniera sostenibile non è solo possibile, ma è anche un dovere morale per noi operatori del settore. Per Fileni questa scelta si concretizza in tutti i passaggi della filiera, dal campo alla tavola. La nostra filiera è lunga e complessa e parte addirittura dalla coltivazione delle materie prime che diventano elemento cardine dei mangimi per i nostri animali. In questo senso, su alcuni dei nostri terreni biologici nelle Marche sperimentiamo tecniche di agricoltura bio-rigenerativa con un obiettivo ben preciso: promuovere la biologia del suolo e favorire un maggiore equilibrio ecologico. Operare in questo modo ci consente di costituire filiere agroalimentari solide e innovative in grado di riconoscere un adeguato prezzo di mercato alla materia prima, valorizzando il territorio di provenienza. Siamo, inoltre, la prima azienda italiana ad essersi impegnata a rispettare i criteri dello European Chicken Commitment  (Ecc), un insieme di criteri concordati a livello europeo che punta a incoraggiare le aziende a migliorare gli standard di allevamento dei polli con l’obiettivo di migliorare il benessere animale.

A proposito di questa intervista

Questa intervista è tratta da  I Campioni della Sostenibilità 2023, terza edizione dello speciale di  Business People pubblicato sul numero di gennaio-febbraio . Per leggere la versione completa e approfondire altri temi della rivista, puoi scaricare il numero in versione digitale  cliccando qui

Un anno fa Fileni è divenuta la prima azienda del suo settore a ottenere la certificazione B Corp: cosa vi ha spinto verso questo traguardo?
Le B Corp, che in Italia sono più di 200, integrano e promuovono un nuovo paradigma economico che vede il business come strumento fondamentale per la creazione di benessere per le persone e il pianeta. Noi di Fileni – che già avevamo espresso il nostro impegno sul fronte della sostenibilità con la pubblicazione del nostro Manifesto  – abbiamo scelto di abbracciare questa visione consapevoli di come solo la creazione di valore sociale e ambientale, insieme al biologico come punta più avanzata della transizione ecologica italiana, possano rafforzare la competitività del sistema agroalimentare nazionale ed europeo. Quello che ci ha portato al conseguimento della certificazione è stato un percorso lungo e complesso, che ha coinvolto tutte le funzioni aziendali che hanno dato grande prova di team work.

Come è proseguito da allora il vostro impegno?
Quello verso la sostenibilità è un viaggio che continua ogni giorno e che coinvolge ogni parte della filiera: dalla scelta di sperimentare tecniche di agricoltura rigenerativa, che consentono di preservare la fertilità del suolo e prevenire il dissesto idrogeologico, fino all’impegno ad azzerare le nostre emissioni di CO2 con la firma del Climate Pledge  (commitment  proposto da Amazon e Global Optimism) diventando completamente carbon neutral entro il 2040.

Fileni-Stabilimento-Cingoli

Lo stabilimento produttivo di Cingoli (Mc), dove il nuovo magazzino automatico è dotato di tecnologie in grado di far risparmiare tempo e risorse

Lo stabilimento produttivo di Cingoli (Mc), dove il nuovo magazzino automatico è dotato di tecnologie in grado di far risparmiare tempo e risorse

È possibile fare un bilancio dei risultati che avete raggiunto?
Quando di parla di sostenibilità non ci piace pensare ai risultati delle nostre azioni in termini di bilanci: un bilancio presuppone un punto di arrivo mentre il nostro è un percorso in continua evoluzione. Molte sono le tappe di questo viaggio che ci rendono straordinariamente orgogliosi. Una di queste è il grande lavoro di ricerca sul packaging che portiamo avanti quotidianamente che ci ha portato a lanciare sul mercato due straordinarie innovazioni: l’ecovassoio in carta e il packaging 100% compostabile. Anche sotto il profilo dell’attenzione alle persone lavoriamo ogni giorno per valorizzare tanto i nostri collaboratori quanto i consumatori – che a noi piace chiamare sostenitori – attraverso, da un lato, azioni di welfare mirate e, dall’altro, progetti di charity e sostegno al territorio e alle comunità. Questo impegno, che portiamo avanti giorno dopo giorno, ci ha permesso di qualificarci come una realtà animata da valori concreti che guidano il business in funzione di una crescita non solo economica ma anche e soprattutto etica.

Cosa avete imparato in questi anni che vi sarà utile per il futuro e che potrebbe esserlo anche alle altre imprese?
Quello verso la sostenibilità è un percorso che non prevede traguardi, ma una serie infinita di nuovi stimoli: questo è forse il più grande insegnamento che stiamo traendo dalle nostre scelte. Avere la consapevolezza che ogni investimento, ogni sfida produttiva, ogni passo in avanti a tutela del benessere animale e del pianeta è in realtà solo un tassello all’interno di un progetto più grande che trascende il business e riguarda un ripensamento generale delle nostre scelte di acquisto e di vita: questo pensiero è il vero game changer  per chiunque voglia mettere la sostenibilità al centro del proprio mindset.