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Lifestyle

Vestiamo quello che leggiamo

I libri non passano mai di moda. Tanto che – tra capi “bestseller”, filati preziosi come rilegature di pregio, e stampe che richiamano romanzi d’avventura e storie ambientate nelle campagne inglesi – finiamo in qualche modo anche per indossarli. Ce lo hanno ricordato le collezioni ai 2013/2014, presentate a gennaio a Firenze. All’insegna di look sofisticati, rigorosi ma innovativi, pensati per il perfetto dandy metropolitano. Il reportage dalla 83esima edizione di Pitti Immagine Uomo

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Un’edizione intellettuale, quella di Pitti Immagine Uomo, andata in scena dall’8 al 11 gennaio scorso a Firenze nella tradizionale cornice della Fortezza da Basso. 1.062 i marchi presenti, il 37% dei quali stranieri, provenienti in primis dal Giappone (numerosissimi i suoi buyer e senza alcun dubbio i più eleganti), e poi America, Cina, Russia e Turchia. Tra i Paesi europei più partecipi, Germania e Regno Unito, accanto a nazioni emergenti come Corea, Messico, Brasile e alcuni Stati africani. Una cascata di libri accoglieva i visitatori nel padiglione centrale, e anche all’esterno distese di volumi e installazioni imponenti ben esprimevano il tema scelto per questa 83esima edizione: “Bookerswear Mania”. Il messaggio che si voleva trasmettere era semplice: i libri rappresentano una moda intramontabile, una fonte d’ispirazione anche per quanto riguarda il nostro modo di vestire. Come ha dichiarato Agostino Poletto, vice direttore generale di Pitti Immagine, «vestiamo quello che leggiamo. Che siano libri, di carta o no, non importa: leggere andrà sempre di moda». Un cauto ottimismo ha pervaso l’intera fiera (il fatturato del segmento uomo nel 2012 segna un +1,9%, raggiungendo un volume di 8,6 miliardi di euro) grazie, ancora una volta, al considerevole contributo di buyer stranieri; a lato di un aumento delle esportazioni, cresciute lo scorso anno del 2,4%, si riscontra un crollo delle importazioni (-9,1%). Quello che continua a preoccupare è il mercato interno. La risposta delle aziende italiane? Qualità, ricerca e innovazione, gli stessi valori che da sempre hanno contraddistinto il made in Italy e il suo successo nel mondo. Quasi un mantra che riecheggiava tra i vari stand, quando si toccava il tasto dolente della crisi.

IL COAT PIACE (SPECIE SE BRITISH)

Look sofisticato e rigoroso. È quello con cui si presentava la maggior parte dei nuovi capispalla, quasi fossero tomi preziosi rilegati con filati di pregio e dettagli ricercati. Queste le linee guida di marchi come Lardini, che aPitti ha lanciato un nuovo brand, Gabriele Pasini, una proposta innovativa, rivolta a un target più giovane e ispirata alla scuola sartoriale napoletana, rivista in stile inglese, prodotta e realizzata dall’azienda marchigiana in partnership con lo stilista dal quale prende il nome. Linee asciutte ed essenziali anche per i cappotti corti dal taglio sagomato in lana micro-disegnata di Paoloni e per i capi con etichetta Brooksfield. Il marchio italiano, nato negli anni ‘70, ha presentato un trench – un “classico” immancabile nel proprio guardaroba – in gabardine di microfibra cangiante, sottocollo e supporto in flanella con chiusura con bottoni in pregiato corno e cintura in vita. E, a proposito di pezzi che hanno fatto la storia della moda maschile, riecco il montgomery, già must di questo inverno: corto in lana cotta con fodera in nylon e alamari colour da Manuel Ritz, taglio vivo in tessuto maglia da Angelo Nardelli, in panno “Casentino” tinto in capo effetto old da L.B.M.1911, linea del marchio Lubiam, e infine super colorato in pesante maglia e con cappuccio bordato di pelo da Bark.

IL “CHECK” È “IN”

La stampa maggiormente utilizzata? Il check e il principe di Galles, vera e propria tendenza che domina incontrastata da diverse stagioni il wardrobe dei manager. Madras, tartan, overcheck & co: il gusto British, ancora una volta la fa da padrone, sia nell’abbigliamento che negli accessori. Mcs We The People propone l’over jacket leggermente imbottito in lana principe di Galles sui toni dell’arancio, verde, ocra e marrone, con interno in sherling e finiture in cuoio. Sceglie il macro check anche Eton per la camicia dai colori sgargianti e bottoni in madreperla lavorati a mano appartenente alla linea DnA, una capsule esclusiva e pregiata nata per celebrare gli 85 anni del brand. Il Tartan è il comune denominatore anche della collezione vista da Jeckerson, che come sempre punta su sofisticate sperimentazioni in fatto di vestibilità, accostamenti di colore e materiali, così come da Clarks e Lumberjack che rivestono i propri modelli icona di wool tartan, suede e canvas waxed. Accanto ai classici cardigan dai colori contemporaìnei e ai maglioni in lana a grossi punti con disegni d’ispirazione nordica (proposti, per esempio, dalla griffe bolognese Heritage) troviamo la giacca di maglia, in versione doppio-petto (da Gant con bottoni dorati logati), bomber (proposto da Les Copains in geelong foderato, con lavorazione costa e grana di riso) o prezioso e caldo pull dai colori polverosi come quello realizzato da Doriani Cashmere, arricchito da sfiziosi dettagli in pellami pregiati tra cui la nappa e il camo-scio che sono stati utilizzati per toppe e profili.

PIUMINO VERO BEST-SELLER

Se appartenete alla schiera di quelli che d’inverno non possono fare a meno del piumino, non rimarrete delusi. Grazie a nuove forme, volumi e inediti mix di tessuti e trattamenti è quest’ultimo che si riconferma un vero best-seller. I modelli più recenti nascono dal felice connubio maglia/piumino removibile; spesso in lana cashmere, caldi e morbidi come da Cruciani che li lavora con un’attenta tecnica di infeltrimento per una resa elevata, talvolta realizzati in lana più spessa e ruvidi al tatto (come nel caso del marchio di Seventy, il cui bomber ha il corpo in lana cotta, con disegno a treccia, mentre maniche e cappuccio sono in piuma e tessuto tecnico trapuntato). Sceglie invece la pelle Moorer, che per il suo modello di punta, “Philip”, utilizza una nappa da guanteria tinta in botte all’anilina, accostata a un’imbottitura 100% in piumino d’oca siberiano, trapuntata a boudin. Divertente, giovanile e funzionale è invece il modello unisex di K-way in versione sweater; in nylon ribstop superleggero trapuntato con cuciture a zigzag e imbottito con piuma d’oca. Infine, per gli amanti del doppio-petto, Aquarama ha creato una giacca corta e avvitata in piuma d’oca ultra-light che garantisce una perfetta termoregolazione. Hanno scelto il suit tailored e volumi destrutturati anche marchi haute de gamme come Tombolini, i già citati Lardini e Lubiam e Cantarelli, che ha creato una linea dalle impostazioni più minimal, con revers più filanti e una vestibilità più aderente al corpo. Parola d’ordine, per tutti, leggerezza, quasi ispirandosi alla sottigliezza e all’impalpabilità della carta velina.

CAMALEONTICO CAMOUFLAGE

Il globetrottoir moderno ama mimetizzarsi nella giungla metropolitana, come se fosse il protagonista di un nuovo romanzo d’avventura. Meglio ancora con uno zaino sulle spalle (come quello della nuova collezione MW by Giorgio Fedon 1919, con dorso in canvas e spallacci in pelle, imbottiti e regolabili e interno attrezzato). Pensando a lui, invece, sono state presentate diverse linee di abbigliamento e accessori a stampa camouflage, destinato a spopolare questa primavera/estate tra i più modaioli. Il mimetico imperversa e si sposa non solo con l’abbigliamento casual-sportivo (è il caso di Waxed, brand del Gruppo Space 2000, che propone una giacca workwear realizzata in tessuto cerato in pezza, che garantisce protezione completa da vento e pioggia o di Refrigue, che ha creato il piumino reversibile Rik con l’esterno realizzato in blue denim e l’interno in camouflage) ma anche con quello più formale. Massimo Rebecchi ha reinventato a suo modo la classica giacca da smoking proprio utilizzando questa stampa.

SINUOSE, COMODE E LEGGERE

A livello organizzativo, l’unica novità rilevante all’interno della Fortezza è stata la nascita del nuovo padiglione I Play che ha preso il posto di Sport & Sport, nato per donare maggiore spazio alle collezioni dello sportswear e dell’urban style; uno stile, quello casual e rilassato, sempre più vincente non solo tra i più giovani. A partire dalle sneaker di ogni tipo, veri e propri accessori cult per molti e tocco irrinunciabile per completare i più svariati outfit. Vietato definirle scarpe da ginnastica. Lo storico brand New Balance, molto in voga tra il popolo fashion, ha proposto nuove versioni del proprio modello di punta, il 576, ispirate al mondo del the (Fresh Pippermint, Earl Grey e English Breakfast), con una nuova silhouette più sinuosa e slim. Proprio come impone la moda del momento. Uno sguardo al passato e ai propri successi è stato gettato anche dall’italiano Lotto Sport; la collezione Leggenda dal sapore autenticamente heritage riedita lo storico modello da running Tokyo degli anni ‘80 e ‘90, in nylon stone-washed e pelle suède con occhielli laterali e lacci multicolor e, in omaggio al Sol Levante, decora la linguetta con l’Hinomaru, la bandiera del Giappone. Effetto used ancora più marcato invece per le sneaker Manas dall’allure vintage, con cuciture a vista e un mix & match di materiali e pellami pregiati. Le tonalità di tendenza sono le stesse che ritroviamo nelle palette scelte per i modelli più classici e formali: bordeaux, blu navy, marrone e verde, in tutte le sue varianti. Per quanto riguarda questo tipo di mercato, accanto a un’ampia proposta di mocassini e derby (come quelli pregiati di Loriblu, produzione e manifattura made in Italy, dove ogni suola è unica e il design del fondo, antigrip e antishock, è stato brevettato) si annunciano due grandi ritorni, quelli dello stivale e dell’anfibio. I principali marchi di lusso made in Italy li propongono in diverse fogge, che, siamo sicuri, piaceranno ai nuovi dandy. A.Testoni ha creato una scarpa in vitello scamosciato ingrassato che si trasforma grazie alla ghetta staccabile, da tronchetto stringato a stivale; Moreschi ha presentato Neva, lo stivaletto in cocco con fodera in pelliccia che pesa solo 200 gr, mentre è firmato Bruno Magli l’anfibio in vitello con inserti in “cervo tridimensionale” nelle sfumature del verde e del plum con effetto metallizzato.

RICORRENZE GLAMOUR

Tra le iniziative e gli eventi speciali di questa edizione, segnaliamo la sfilata di Ermanno Scervino, che ha omaggiato la sua città svelando la pre-collezione donna e l’autunno-inverno 2013/14 uomo nel salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio; e quella di Kenzo, della scuderia Lvmh e special guest di Pitti Uomo 83, con capi dai grandi volumi ispirati alla fantascienza, fatti sfilare tra i banconi di frutta e verdura del mercato di San Lorenzo. E poi vari compleanni: Wp Lavori in Corso ha presentato il volume realizzato per i suoi primi 30 anni di attività, Ben Sherman, per i suoi 50, ha portato in fiera una collezione che si ispira allo stile dei minatori degli anni ‘70; Doriani Cashmere (40) ha optato per un ampliamento delle sue linee, puntando sulla personalizzazione. Un party in grande stile, infine, quello organizzato dallo svedese Eton presso il chiostro del Four Season Hotel (85 anni). Nonostante la crisi l’appuntamento fiorentino rimane una stimolante fucina di idee moda e si conferma il luogo preferito da buyer e addetti ai lavori per scoprire l’evoluzione del menswear e le tendenze future sulle quali puntare. Prossimo appuntamento, 18 giugno.